Relazione di minoranza Honsell su ddl 62 – Misure finanziarie intersettoriali
Questa Legge costituisce il mini-assestamento
di fine d’anno. Quasi non meriterebbe troppa attenzione in quanto sarebbe
“manovrina” di ridotto impatto sul bilancio della Regione, se non fosse invece,
sia sotto il profilo metodologico che quello programmatico, emblematica di come
questa amministrazione regionale si muova in modo arrogante, improvvisato e
soprattutto senza alcuna strategia.
Sul piano metodologico devo rilevare che nel
corso dei lavori delle commissioni più volte è emersa la mancanza di rispetto
istituzionale da parte della Giunta nei confronti dei consiglieri, rendendo
estremamente difficoltosa la nostra attività. Non c’era allineamento tra le
tabelle a cui facevano riferimento assessori e/o dirigenti e quelle distribuite
ai consiglieri. Non c’era omogeneità di procedura nell’illustrazione dei punti.
È risultato chiaro che l’attuale Giunta pro
tempore considerail passaggio in
Commissione un mero adempimento, e pensa che non metta conto nemmeno ascoltare
le osservazioni dei commissari. La calendarizzazione delle Commissioni ha visto
sovrapposizioni e compressioni dei tempi e numerosi assessori non hanno
ritenuto necessario assicurare la loro presenza nei momenti cruciali.
Certamente ci sono delle complessità nel raccordo tra gli organi, soprattutto
nei passaggi tecnici come la quadratura del bilancio, ma in questa circostanza
credo sia stato superato il limite della correttezza.
Mio malgrado, Signor Presidente, in qualità
di capogruppo del Gruppo Misto e di Open-Sinistra FVG sono quindi costretto a
censurare le modalità con le quali si sono svolti i lavori in Commissione. Non
sembra dunque superfluo ribadire con forza che il passaggio nelle Commissioni è
centrale nell’attività legislativa della Regione. È una violazione delle regole
democratiche cercare di mettere le Commissioni fuori gioco come se tutto
potesse sempre essere riducibile a una delibera di Giunta o tutt’al più ad una
prova muscolare in sede di votazione. La invito pertanto, signor Presidente a
richiamare la Giunta ad un maggiore rispetto per i ruoli istituzionali.
L’ultimo assestamento di bilancio dell’anno
dovrebbe essere un momento importante per verificare i passaggi che portarono
alla definizione del bilancio di previsione dell’anno precedente, in vista del
prossimo bilancio preventivo e controllare così dove sono stati sottostimati o
sovrastimati gli impegni oppure quali sono le novità emerse.
Nulla di tutto ciò purtroppo è stato fatto.
Anzi quando ce ne sarebbe stata la necessità non si è mai giunti in Commissione
ad una chiarificazione al di là di qualsiasi fraintendimento.
Voglio stigmatizzare al riguardo alcuni
punti.
- Vicenda PISUS. Nel DDL 26 vengono reperiti 6 milioni e mezzo di Euro per il
completamento da parte di Comuni di progetti che originariamente erano stati
finanziati addirittura con il fondo POR FESR 2007-2013, e che poi a causa di
ritardi furono finanziate esclusivamente sul fondo PAC statale e che oggi a
distanza di oltre 10 anni, non essendo ancora ultimati, graveranno quindi
interamente sul bilancio regionale. Va rilevato, anche se a esplicita domanda
in Commissione non è stata data risposta, che il primo ritardo ha obbligato a
restituire oltre 70 milioni all’Unione europea (fatto che ha contribuito alla
riduzione del contributo POR FESR 2014-2020 di circa 90 M) mentre il secondo
ritardo ha comportato la restituzione di oltre 10M allo Stato. È evidente che
in questa Regione c’è un’atavica incapacità a sfruttare le risorse dell’Unione
europea. Se si continua a non voler affrontare questo tema però, o a minimizzare
la discussione, non si raggiungerà mai quella maturità che altre Regioni, anche
italiane, hanno da tempo raggiunto, anche a nostro scapito. Mi domando inoltre
quanto urgenti erano queste opere presso tali comuni?
- Situazione SANITÀ. Clamoroso è stato
l’incremento di oltre 20 M per quanto concerne le spese delle Aziende
sanitarie. Clamoroso in quanto l’Assessore più volte si era vantato di aver
messo a bilancio già in precedenza tutto quanto fosse necessario per
quest’anno. Dunque o il suo sistema di controllo della spesa è piuttosto
approssimativo oppure le critiche mosse alla gestione precedente erano del
tutto infondate e la spesa sanitaria è da lui gestita a sportello.
- Pieghe di Bilancio. Dove sono state reperite tutte queste
nuove risorse, visto che non ci sono stati nuovi accertamenti in entrata dopo
la vendita dell’Aeroporto? Più volte in Commissione è stato risposto “dalle
pieghe del bilancio”. Tale risposta, ancorché per certi versi legittima da
parte dell’Assessore al Bilancio, indica però che nelle specifiche direzioni
non state condotte quelle analisi sulle cause delle differenze tra preventivato
e speso che sole potrebbero trasformare un assestamento in un atto
politicamente strategico. Più volte abbiamo invece avuto l’impressione di
trovarci in una mera ed estemporanea assemblea di condominio, di un condominio
drammaticamente troppo complesso per essere gestito così, in verità. Ecco
alcuni esempi: la voce 3388 per “attività di realizzazione di interventi per il
superamento di barriere architettoniche” è stata ridotta di circa mezzo milione
perché “non sono state fatte domande” analoga motivazione e analogo importo ha
riguardato la voce 3301 che prevede interventi di ristrutturazione di seconde
case per immetterle sul mercato degli affitti. Non ci si è chiesto cosa non
abbia funzionato nell’erogazione di tali contributi. Si sono trovate delle
risorse non spese e queste sono state reindirizzate. Forse ci si sarebbe dovuti
interrogare su cosa non abbia funzionato nell’utilizzo di tali misure:
l’informazione? La difficoltà di progettazione? Non risulta infatti che le
finalità di quelle misure abbiano perduto importanza!
- Inoltre, poco chiara è risultata la strategia su
punti qualificanti sui quali peraltro sono state messe delle risorse.
- Interventi
per messa a norme delle scuole. Oltre ai fondi ci vuole una strategia
integrata di gestione delle certificazioni per pianificare gli interventi in
modo da garantire la massima sicurezza uniformemente a tutti gli utenti. Molte
difficoltà e criticità nascono dal fatto che i responsabili della protezione e sicurezza
dei vari istituti scolastici spesso non hanno uno sportello unico cui
interloquire e presso il quale reperire lo stato di certificazione dei vari plessi.
Ciò rende difficile qualsiasi pianificazione. Per affrontare questa
problematiche più che risorse finanziarie per opere sono necessarie risorse
umane per la pianificazione.
- La transizione
dalla MIA e REI al reddito di cittadinanza ha lasciato fuori qualcuno? Non
c’è stato tempo per approfondirlo in Commissione. Le marginalità e i processi
di marginalizzazione sono tenuti sotto controllo? La scarsità di richieste
dichiarate dall’Assessore sono forse il frutto del fatto che non sono più presi
in considerazione nuclei familiari che hanno un’anzianità di residenza
inferiore ai 5 anni?
- Gli investimenti a favore delle famiglie andrebbero monitorati non solamente per
evitare che piova sul bagnato ma
anche per comprendere se tali contributi vanno verso un effettivo benessere dei
nostri cittadini e non piuttosto verso un miope incremento di consumi
nell’interesse di un sistema di mega-distribuzione, forse addirittura
multinazionale?
- Abbiamo constatato che nell’assestamento ci sono
numerosi passaggi tra annualità. Un margine è fisiologico, ma non si nasconde
forse tra queste pieghe del bilancio una mancanza di strategia vera? Un caso
tra tutti che mi sta molto a cuore, è la strategia regionale per l’innovazione.
È troppo opaco quanto sta avvenendo relativamente ai parchi, circa la ricaduta
della ricerca e circa la diffusione dell’imprenditoria innovativa.
In
conclusione questo DDL è frutto di processi che chiamerei, in analogia al dark web, di dark budget. Gli uffici e l’Assessore che garantiscono il pareggio
di Bilancio stanno facendo egregiamente il loro lavoro, su ciò non vi è alcun
dubbio, e a loro vanno fatti i complimenti. Ma quali le finalità di questi
spostamenti di bilancio? Quali logiche? Ancora una volta rileviamo come questa
amministrazione manchi nel modo più totale di una regia, di una leadership politica in grado di porre
obiettivi concreti e manchi quindi degli strumenti di controllo per
eventualmente correggerla per raggiungerli.
Certamente se la leadership si occupa solo di annunci e considera interlocutori meritevoli solamente i propri followers su Twitter e altri social media, e non i consiglieri, il suo obiettivo l’ha già raggiunto, ma noi cittadini del Friuli Venezia Giulia ci troveremo sempre più svantaggiati sullo scacchiere nazionale ed europeo.
Qui potete visualizzare il testo del ddl originario e il testo fuoriuscito dalla Commissione competente.
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