UNA REGIONE CHE INNOVA CON IDEE E PROGETTI

La Regione dell’innovazione: imprese, università e ricerca insieme per un lavoro più qualificato.

Gli investimenti pubblici virtuosi sono stati sempre al centro dello sviluppo economico dei territori. È il pubblico che si fa carico del rischio d’investimento iniziale all’origine delle nuove tecnologie (anche della comunicazione digitale, la celebre banda larga), che finanzia la ricerca che produce gli strumenti più rivoluzionari nell’ambito delle telecomunicazioni, delle biotecnologie, della farmaceutica e non solo. Nella società della conoscenza il motore dello sviluppo sta nell’università e nella ricerca, in rapporto con le imprese.

Sono quindi urgenti interventi mirati, che concentrino progetti e risorse nei settori della specializzazione intelligente, puntando con ancora più decisione sull’innovazione e sul trasferimento tecnologico dal sistema regionale della ricerca alla produzione. Investire nell’università, nella ricerca e nel loro rapporto sinergico con il sistema produttivo (ad esempio attraverso i parchi scientifici e tecnologici) corrisponde a dare dinamismo al sistema. Questa operazione da un lato può aumentare la qualità del lavoro, non solo di quello dipendente ma anche di quello autonomo di seconda generazione, dall’altro può ed è l’unica che permette di rallentare e invertire il fenomeno della fuga dei cervelli, e soprattutto di favorire il poco considerato rientro dei cervelli, dando ai giovani nuove occasioni di lavoro e realizzazione delle proprie potenzialità.

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Essere la prima regione in Italia nel sostegno alle attività culturali, ricominciare ad investire nei beni culturali e nel turismo culturale.

Nell’ultima legislatura, dopo un periodo di stallo per assenza di un vero progetto, di una visione mirata e di una programmazione efficace, la Regione Friuli Venezia Giulia ha messo in atto un disegno organico per i beni e le attività culturali del Friuli Venezia Giulia, che ha visto i suoi cardini in alcuni processi normativi: L.R. 16/2014 (Norme regionali in materia di attività culturali), L.R. 23/2015 (Norme regionali in materia di beni culturali), L.R. 2/2016 (Istituzione dell’Ente regionale per il patrimonio culturale – ERPAC e disposizioni urgenti in materia di cultura) ed infine è stata modificata la L.R. 10/2006 sugli ecomusei del Friuli Venezia Giulia e rivisto il regolamento.

Con la nuova legge sulla cultura si è reso più trasparente il sistema dei contributi, introducendo ovunque il sistema del bando, aumentando di molto i finanziamenti, facendo così diventare il FVG la Regione che in Italia investe di più in attività culturali. In particolare la nuova legge regionale sui beni culturali (L.R. 23/2015) delinea un generale processo di cambiamento e innovazione della legislazione concernente la valorizzazione dei beni culturali, con riferimento anche al settore dei musei e delle biblioteche.

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