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Piano Immigrazione 2019: bocciata richiesta audizione Prefetti

Oggi in Commissione è stata discussa la proposta della Giunta Fedriga e dell’Assessore Roberti del Piano Immigrazione 2019. Il piano è un documento misero che non tratta minimamente il problema della gestione e inclusione delle persone richiedenti asilo o ricorrenti. Si limita a confermare le risorse ai Comuni per l’accoglienza dei Minori Stranieri non accompagnati e poco altro.
L’Assessore non ha affrontato le prospettive né ha fornito dati specifici sull’attività svolta quest’anno. Si è invece più volte lasciato andare a interventi di carattere elettorale. Ma non ha saputo dire né quanti fossero stati i rintracci né i rimpatri. È stata bocciata la richiesta fatta da Furio Honsell (Open Sinistra FVG) di un’audizione dei Prefetti per conoscere il loro punto di vista dopo un anno di blocco di interventi regionali a favore dell’accoglienza diffusa. I prefetti meno di un anno fa avevano invece auspicato che questa fosse sostenuta anche dalla Regione perché reputata la più efficace.
Honsell ha bocciato il piano non ritenendolo adeguato alle criticità, e ha colto l’occasione per sottolineare la gravità dell’introduzione delle quote nella gestione delle materne nell’area di Monfalcone.

Lavoro e misura d’inclusione attiva, la sfida di Open – Sinistra FVG

L’articolo del Messaggero Veneto di oggi relativo alla conferenza stampa di chiusura campagna elettorale sul tema del lavoro (di Davide Vicedomini).

La lista di Honsell chiude la campagna elettorale parlando di lavoro. «Va rafforzata la Mia, la soluzione non è il reddito di cittadinanza».

Rafforzare la Mia, la misura di inclusione attiva regionale, per immettere nel mercato del lavoro giovani, donne, esodati, tuttora non occupati. Che in termini numerici, secondo l’assessore regionale Loredana Panariti, equivale a «quasi tremila persone all’anno». «Perché – aggiunge Furio Honsell – lo strumento varato dalla Regione, anche se non ha dato sempre risposte adeguate in questi anni, resta pur sempre l’unico in grado, se potenziato, di creare le condizioni per la piena occupazione. La soluzione non può essere di certo il reddito di cittadinanza che non è una misura di inclusione e che rappresenta per i cittadini solo un invito a starsene a casa».
Open-Sinistra Fvg, nella conferenza stampa finale della propria campagna elettorale, richiama al centro del proprio programma il lavoro «che si lega alla forte preoccupazione – sottolinea l’ex sindaco di Udine – per il fenomeno di persone inattive e di quelle che sono state costrette ad abbandonare il nostro paese per il precariato o per gli stipendi non adeguati».
Per questo motivo Panariti insiste su due concetti fondamentali: la formazione «su cui bisogna continuare a investire se vogliamo dare un futuro alle nuove generazioni e a quelli che hanno difficoltà di reinserimento» e la stabilità dell’occupazione. Perché l’obiettivo finale che si pone Open-Sinistra Fvg è quello di rendere indeterminati gran parte di quei diecimila contratti di impiego creati in cinque anni di giunta Serracchiani.
Accanto a Honsell e Panariti, per quest’ultima uscita davanti alla stampa locale, anche Alessio Gratton, presidente della commissione lavoro del consiglio regionale, che nel suo discorso pone l’accento sul sostegno alle piccole e medie industrie e alle imprese di servizi «concetto – spiega – che va legato agli investimenti nei settori dell’agroalimentare e dei beni storico culturali». A livello locale a portare la visione di futuro anche Roberta Grando, rappresentante per il collegio di Pordenone, la quale auspica «il rafforzamento del polo industriale di Pordenone, l’aumento del personale medico e infermieristico, la formazione di una Camera di Commercio unica con attenzione ai diversi poli e la stabilizzazione dei ricercatori». «Non possiamo lasciarci sfuggire menti capaci come accaduto al Cro di Aviano dove, per fare un esempio, – dice – una ricercatrice che è stata citata per uno studio internazionale si è trasferita all’estero per un impiego stabile». Una “fuga” che riguarda anche la montagna, come afferma Mauro Pignataro, rappresentante del collegio dell’Alto Friuli. «Dobbiamo tornare a essere attrattivi – dichiara – attraverso i nostri prodotti di eccellenza, agevolando la formazione di piccole cooperative che si occupano di agricoltura e di filiere corte».