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Honsell su contro-riforma sanità: “Il progetto resta sempre fumoso”

Alla seconda uscita della presentazione ufficiale del “Documento dei Saggi” sulla contro-riforma della Sanità regionale di Riccardi, il progetto invece di chiarirsi è risultato più fumoso.
Positivo certamente il coinvolgimento di esponenti prestigiosi del mondo della sanità regionale in qualità di esperti, purtroppo, dal confronto con i portatori di interesse della mondo sanitario sono emersi due aspetti che rendono l’embrione della controriforma ancora fragile. Il primo è l’assoluta mancanza di dati e quindi a maggior ragione di simulazioni quantitative sui modelli proposti. Nella campagna elettorale di Open Sinistra FVG avevamo sottolineato come fosse preliminare a qualsiasi contro-riforma l’istituzione di un osservatorio per valutare anche quantitativamente gli effetti positivi e/o le distorsioni della riforma. Ci si ritrova invece ancora una volta a dover ascoltare idee progettuali, ancorché esposte da protagonisti del mondo della sanità, tutto sommato personali, impressionistiche. Prova ne è il fatto che vengano delineati due modelli che sono abbastanza antitetici. E qui emerge anche la seconda criticità, ovvero la composizione del comitato di esperti/saggi. Mancano tra i saggi i rappresentanti di tanti settori importantissimi, dai rappresentanti delle varie categorie di professionisti ai rappresentanti delle associazioni scientifiche e mediche. E’ dunque inevitabile che le proposte siano pregiudizievoli.
Il rischio più grave che corre la regione è di vedere azzerato quell’aspetto della riforma che invece in tutta Europa viene visto come il futuro ovvero l’integrazione tra strutture ospedaliere per acuzie ed emergenze e il territorio. Quello che mi sembra mancare è quindi la direzione politica della contro-riforma, che non può ridursi a una mera cancellazione del vigente assetto e su questo tema noi siamo disponibili a collaborare nella convinzione che l’assetto della Sanità sia un tema troppo importante per essere oggetto di polemica spicciola tra le forze politiche.
Speriamo che nell’attesa della controriforma, i cui tempi di gestazione sembrano lunghi, vada avanti almeno la riforma!

The Spirit level nell’Università italiana

Il sociologo Marc Augé sostiene che la più grave disparità nel mondo contemporaneo, alla radice di tante altre disparità, è la disparità di conoscenza.
La disparità in salute, rilevata per la prima volta dagli ormai classici studi epidemiologici del Marmot Institute, che correlano l’aspettativa di vita alle fermate della metropolitana di Londra, è diventata la chiave per qualsiasi politica efficace di welfare urbano. A Udine abbiamo studiato l’indice odontoiatrico dmft, come proxy della disparità, e abbiamo basato su di esso alcune delle politiche di promozione della salute più efficaci.
Perché è importante contrastare le disparità, però?
La risposta più convincente è offerta nel famoso The Spirit Level di Wilkinson e Pickett (tr.it. La misura dell’anima): l’equità va a vantaggio di tutti! Anche il percentile dei privilegiati manifesta indicatori di benessere migliori se appartiene ad una società con minore indice di Gini. Certamente si può discutere su cosa sia l’equità. Emblematico al riguardo è il flauto di Amartya Sen.
Rapportando questi ragionamenti all’Università, si può concludere che la meritocrazia rischia di danneggiare gli stessi meritevoli! In qualità di Rettore ho sostenuto la riforma del 3+2, ma ho anche promosso le scuole di eccellenza in ogni Ateneo. Sulla base di questi elementi argomenterò la mia convinzione che, nell’era della complessità, le torri d’avorio sono incompatibili con la qualità.

Sul caso delle ronde di Forza Nuova a Trieste: comunicato stampa congiunto

Le ronde di Forza Nuova costituiscono un grave precedente per l’ordine pubblico e la sicurezza di cittadini.
In nome di chi eseguono controlli del territorio? Per questo esistono le forze dell’ordine che sono preposte a questa funzione. Le ronde invece non creano nessuna sicurezza, anzi alimentano un clima intimidatorio, già abbastanza forte nel paese. Se c‘è una cosa che una società civile non può permettersi è consentire l’insostenibile e grave leggerezza di gruppi facinorosi che pensano di sostituirsi alla democrazia con azioni violente e insensate, prive di ogni logica.
Preoccupano anche quelle forze politiche che sostengono simili azioni e non ci vedono nulla di male. Occorre invece ritornare al rispetto del ruoli e delle funzioni e delle istituzioni della Repubblica.

Per tali ragioni si chiede a questura e prefettura di intervenire per vigilare e porre fine senza indugio a iniziative illecite che ostacolano l’operato delle forze dell’ordine e creano situazioni di disordine e tensione sociale. Considerato inoltre che dette ronde illegali sono espressamente alloggiate da forze politiche che reggono la maggioranza, si chiede altresì al Sindaco di Trieste di assumere tutte le iniziative necessarie per fare cessare tali iniziative e ripristinate una situazione di legalità, non essendo certo sufficienti le dichiarazioni di presa di distanza da detti avvenimenti.

Immagine de Il Piccolo

Discussione in VI Commissione Programma annuale immigrazione

Ieri in VI Commissione del Consiglio Regionale abbiamo discusso il Programma annuale immigrazione previsto dalla L.R. 31/2015 che – nell’intenzione della Giunta – si caratterizzerà essenzialmente per una serie di soppressioni di progetti avviati e di risorse fondamentali per una equilibrata gestione del fenomeno. Nella prima parte della seduta abbiamo ascoltato le relazioni dei 4 prefetti della Regione, dell’Anci nonché di qualificati esponenti del volontariato sociale civile e religioso.

Dalle molte audizioni – in particolare da quelle molto documentate e attente dei prefetti – è emersa una visione ampiamente condivisa sull’opportunità di procedere con le politiche fin qui seguite basate sull’accoglienza diffusa, sul dialogo con le amministrazioni locali e sulla concertazione con gli operatori e il mondo del volontariato, il tutto supportato da dati e informazioni puntuali portate alla nostra attenzione non solo dai prefetti ma da tutti gli intervenuti. Oltre a confermarsi la bontà del mantenimento delle politiche di accoglienza diffusa, dalla pluralità di contributi è emersa la necessità di attivare progetti di intercultura e di mettere in atto una pluralità di strategie per ridurre la dimensione “concentrazionaria” del fenomeno e agire per una inclusione attiva.

Malgrado l’impegno e la buona volontà di molti, la maggioranza e in particolare l’assessore Roberti si sono dimostrati insensibili all’ascolto non solo del mondo del volontariato, ma anche dei prefetti – che per ruolo e funzioni ne sanno ben di più – e sembrano intenzionati a proseguire nella loro strategia volta a ridurre ogni forma di supporto economico e progettuale per governare il fenomeno dell’immigrazione e di autoritarismo solipsistico nei processi decisionali, con la soppressione unilaterale e arbitraria di qualsiasi sede di concertazione e informazione sul fenomeno dell’immigrazione, che pure l’esperienza di oggi ha confermato essere necessario.

Per l’assessore Roberti e per la sua maggioranza siamo sempre e continuamente dentro un’interminabile campagna elettorale permanente, senza una vera strategia per affrontare il fenomeno dell’immigrazione e il suo impatto sulle comunità, secondo il principio per il quale ciò che conta non è risolvere i problemi ma enfatizzarli ed esasperarli, senza curarsi delle conseguenze non solo per i gli ospiti stranieri, ma anche per la popolazione tutta e per gli enti locali interessati.