Se un servizio pubblico viene usato non sulla base di un effettivo bisogno ma con finalità di esclusione e chiusura come in questo caso, siamo di fronte a una meschinità estranea alla nostra regione. Che il Presidente della Regione “canti vittoria” – come espresso nel vergognoso comunicato stampa – per la riuscita delle sue politiche di esclusione è già molto grave, ma che questo avvenga con riferimento a bambini in età prescolare è scandaloso oltre ogni dire. Qualsiasi donna o uomo civile si sente umiliato dal titolo del comunicato stampa e dovrebbe chiedersi in quale società stiamo vivendo.
➡Puoi visualizzare il comunicato stampa pubblicato nel sito della Regione FVG: https://urly.it/32tr3
Qui sotto l’articolo pubblicato dal Messaggero Veneto:
Proponenti: HONSELL
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
RICHIAMATA la Costituzione della Repubblica, in particolare gli art. 21 e 33 e 97, che affermano nell’ordine la libertà di pensiero ed espressione, la libertà di insegnamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa;
CONSIDERATE le dichiarazioni pubblicate all’inizio del mese di agosto sui propri profili social e ribadite integralmente in varie interviste successive dalla Sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, che annunciava l’istituzione di un “centro di ascolto” volto a individuare gli “insegnanti di sinistra” che “infesterebbero” le scuole e sarebbero responsabili – tra l’altro – di “essere critici” verso le politiche adottate dall’amministrazione comunale;
RITENUTO il linguaggio utilizzato dalla Sindaca fortemente offensivo non solo verso i lavoratori della scuola ma verso quell’ampia parte di cittadinanza che milita e vota a sinistra ed è parte integrante della società italiana e che un “centro di ascolto” rivolto solo al monitoraggio degli insegnanti di sinistra sia per definizione discriminatorio e apra inoltre la possibilità a forme di ritorsione da parte di genitori insoddisfatti per i giudizi ottenuti dai figli;
RITENUTO INOLTRE che la scuola debba essere sempre luogo di dialogo e confronto aperti e che non rientri tra i compiti del corpo insegnanti fare da megafono acritico alle scelte politiche di nessuna amministrazione;
VISTO lo straordinario risalto nazionale che le dichiarazioni della Sindaca di Monfalcone hanno avuto e il discredito che queste hanno prodotto sul buon nome e il prestigio del sistema delle autonomie locali regionale;
Tutto ciò premesso
Impegna la Giunta regionale:
Indubbiamente un titolo questo, da far tremar le vene e i polsi per citare la celebre endiadi dantesca, anche per la data 2020. Oltre 10 anni fa, il 2002 costituì l’orizzonte di molti documenti programmatici per traguardare azioni innovative decisive per il futuro del pianeta e dell’Umanità che lo abita. Ne ricordo soltanto uno il Covenant of Mayors 2020, il primo documento a livello mondiale che vedeva i sindaci impegnarsi per l’abbattimento delle emissioni di CO2 da fonti fossili. E invero, il DEFR che ci è stato presentato costituirebbe un’ottima premessa ad un DEFR per un anno simbolicamente così epocale, contiene molte parole chiave importanti ed è pieno di auspici e di buoni propositi. Purtroppo, questo documento però risulta già finito prima di incominciare con la vera sostanza. Questo documento riduce il DEFR, che dovrebbe essere il documento programmatico capitale di un’amministrazione, ad un mero adempimento burocratico, formulato certamente con coscienziosa genericità da puntuali funzionari e dirigenti. L’unico merito della Giunta è quello della franchezza, perché non hanno mai cercato, durante tutta la lunga settimana di attività in commissione, di spacciarlo per qualcosa di importante. Tutti gli assessori hanno infatti implicitamente condiviso con me la sua inutilità, nella formulazione attuale, semplicemente non facendo mai alcun riferimento ad esso!
Fossi stato in loro avrei presentato con orgoglio un DEFR, soprattutto dopo un anno di lavoro, anche con il desiderio di rivendicare i risultati ottenuti.
Per rispetto istituzionale e slancio ideale, farò comunque delle osservazioni in questo silenzioso deserto.
In conclusione la Regione si è dimenticata che il benessere è soprattutto relazionale e mentale. E questo passa attraverso l’inclusione e i diritti alla diversità. Siamo tutti diversi di qualche diversità. Il semplicismo di “prima gli italiani” ha fatto perdere di vista il fatto che ogni italiano, come tutte le altre persone in questo pianeta, in quanto ogni essere umano è diverso da tutti gli altri.
In sintesi si potrebbe dire che il traguardo simbolico del 2020 è stato brillantemente tagliato all’insegna del business as usual: i sonnambuli ci stanno facendo fare un ulteriore passo verso il precipizio. “Don’t Think Twice, it’s all Right”.
Qui puoi trovare l’ultima versione del Documento di Economia e Finanza Regionale 2020 (DEFR).
L’Istat comunica che il tasso di disoccupazione è calato sotto il 10% e questo è certo un dato positivo, anche se andrebbe analizzato nel dettaglio sia sulla dimensione degli indici di concentrazione territoriale sia, soprattutto, per verificare che tale dato non sia alterato da un aumento della percentuale di inattivi, favorita anche dall’erogazione del reddito di cittadinanza.
Ma, anche considerando il dato “pulito” da qualsiasi alterazione socio-statistica emerge il peso – in termini percentuali ed assoluti – del lavoro “atipico”, autentica cifra distintiva della nostra epoca.
Il mondo del lavoro è cambiato, è diventato più instabile, volatile e questo cambiamento è probabilmente strutturale. Per questo preoccupa la scarsa attenzione del governo nazionale e regionale verso politiche sociali di tipo universalistico e il rischio di ulteriori tagli a servizi socio-economici di base.
Solo forti investimenti pubblici in sanità e istruzione saranno in grado di fornire quegli elementi di stabilità sociale ed economica necessari per attenuare l’instabilità caratteristica del nostro tempo ed è necessaria una visione più alta dei cambiamenti economici e socio-demografici in atto.
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