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Presentazione della Pdl volta a contrastare il fenomeno della Solitudine

Abbiamo presentato questa mattina a Udine la proposta di legge di cui sono primo firmatario volta a contrastare il fenomeno della Solitudine. La proposta di legge è stata elaborata con il supporto e il consiglio di esperti del settore ed è stata fatta propria anche dalle consigliere Maria Grazia Santoro e Simona Liguori a nome dei rispettivi gruppi.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione abbiamo avuto modo di sottolineare come quello della solitudine sia forse il vero “male della modernità” e come colpisca in modo indiscriminato tutti i ceti e le fasce di età ma sia particolarmente grave tra gli anziani e gli adolescenti e che come una maggiore conoscenza del fenomeno e la definizione di efficaci strategie di prevenzione e contrasto rappresentino un passo necessario verso una società più inclusiva e solida.

La proposta di legge ha avuto nella giornata di ieri il parere ampiamente positivo del CAL e sarà discussa dal Consiglio Regionale alla fine di questo mese.

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Eluana 10 anni dopo: ricordare la testimonianza, rilanciare il messaggio

È sempre un privilegio ascoltare un intervento di quell’autentico “eroe civile” che è Beppino Englaro: il suo impegno seppe trasformare quello che era un diritto solamente cartaceo contenuto nell’articolo 32 della nostra Costituzione in un diritto esigibile anche da chi non è cosciente.

10 anni fa Udine rese ciò possibile garantendo ad un padre e ad una figlia il diritto alla giustizia. Il diritto a vedere eseguita la sentenza che li riguardava. Udine seppe essere così coerente alla propria tradizione di terra che sa difendere i diritti civili e umani, tradizione che affonda le radici nella lotta di Liberazione e la Resistenza.

Ma quell’evento moralizzatore ci diede ancora coraggio per garantire negli anni successivi a Udine i diritti degli LGBT e anche quelli dei migranti.

Nel Convegno a Montecitorio si è trattato di tanti altri temi bioetici, che il progresso della medicina rende urgenti. Il nostro impegno deve essere rivolto a garantire dignità e voce a tutti nel finevita.

Linee di indirizzo alla componente regionale della Commissione Paritetica

Tesi

Parafrasando Ippolito Nievo, si potrebbe dire che il FVG è un compendio dell’universo per la sua sorprendente diversità in un’area e con numeri così piccoli ancorché significativi. Il FVG ha infatti caratteristiche estremamente varie e complesse nei settori demografici (distribuzione geografica e di età), ambientali (biodiversità, diversità di accesso all’acqua, ecosistemi di pianura di montagna e costieri), produttivi (distretti industriali, risorse agricole, turistiche), dei servizi (autonomia socio-sanitari), istituzionali (alto numero di enti locali tra loro integrati in svariati modi) tali da renderla un campione estremamente rappresentativo di problematiche nazionali. Essendo anche una regione virtuosa, efficiente ed innovativa, il FVG è quindi un candidato naturale per lo Stato a svolgere il ruolo di Regione Laboratorio per tutta una serie di settori. L’atteggiamento della Commissione Paritetica dovrebbe essere pertanto assolutamente proattivo e non rivendicativo o passivo, favorendo lo sviluppo di tale ruolo.

Metodologia

a. Prevedere incontri annuali con il Consiglio, e incontri periodici con i Capigruppo congiuntamente alla Giunta, in modo da tenere informati sulle problematiche trattate e sintonizzare, aggiornare, precisare e contestualizzare le linee di indirizzo qui riportate.

Demanio

a. Aree militari dismesse. Su questa regione insistono pesanti servitù militari, ma insistono pure oltre 100Km2 di aree militari dismesse appartenente sia al Demanio militare che all’Agenzia del Demanio. Non sono percorribili pertanto logiche semplicistiche di cartolarizzazione e di valorizzazione economica da parte dell’Agenzia. Va invece definito un programma decennale di riqualificazione d’intesa con la Regione, sentiti i Comuni interessati.

b. Bacini idrici. Una delle caratteristiche di questa regione è la pluralità di modelli di gestione delle acque: sorgenti, pozzi, risorgive, pozzi artesiani.  Questa pluralità di modalità ha determinato specificità socio-culturali e tecniche importanti. Le norme nazionali vanno dunque declinate con particolare attenzione a questo contesto.

Ambiente

a. Mitigazione e adattamento ai mutamenti climatici. Ogni anno tempeste con conseguenze sempre più devastanti si abbattono su questa regione, ma si continua a ragionare sempre in modo emergenziale invece che strutturale. Vanno sviluppate importanti strategie condivise per l’adattamento e la mitigazione degli effetti dovuti al riscaldamento globale. Il tema è urgente.

b. Regione Laboratorio. Per le caratteristiche anche sopra esposte relativamente all’acqua, e all’energia, va promosso un PAESC (Piano attuativo per l’Energia Sostenibile e il Clima) multilivello tra Stato e Regioni. Il FVG può diventare Regione Laboratorio. Valorizzando in particolare le esperienze d’avanguardia, come nel caso di Udine che è stata pioniere nel Patto dei Sindaci per l’abbattimento delle emissioni di CO2 da fonti fossili. L’accordo di Parigi e gli atti successivi dei COOP richiedono ancora di più, a tutti i livelli.

Sanità

a. Dichiarazioni anticipate di trattamento. La Regione FVG e la città di Udine sono state pioniere nella difesa dei diritti della persona nel fine vita e nell’introdurre sistemi, anche d’intesa con il Collegio dei Notai, per la registrazione e messa a disposizione di Testamenti in Vita. Il FVG è dunque interlocutore privilegiato per lo Stato anche grazie al suo sistema Sanitario Regionale per sperimentare regolamenti attuativi alla L. 219/17.

Trasporti

a. Questa regione è fortemente penalizzata dal traffico merci su gomma e dalla pochezza e arretratezza del sistema su rotaia. Vanno eliminati passaggi a livello su linee interamente in area urbana mentre vanno potenziate l’alta capacità, i nodi intermodali e le metropolitane leggere. Queste ultime sono importanti anche tra centri minori visto il carattere policentrico di questa regione.  

Rapporti Internazionali e Migrazione

a. Rafforzare il c.d. “potere estero” della Regione in particolare con riferimento alla stipula di accordi e convenzioni anche tra enti, nella gestione delle risorse comunitarie e nell’internazionalizzazione del settore produttivo. Ipotizzare, inoltre, forme di collaborazione strutturale tra la nostra Regione e gli Stati contermini per quanto riguarda la tutela e la valorizzazione del patrimonio boschivo, marittimo e naturale in generale.

b. I differenziali fiscali e quelli relativi ai costi nei servizi creano spesso competitività negative per il FVG da parte delle regioni dei paesi confinanti. I rapporti tra Italia, Slovenia e Croazia devono essere calibrati sulle conseguenze che provocano sulla Regione FVG. Gli imprenditori richiedono da tempo la definizione di zone con fiscalità di vantaggio, ad esempio con riferimento ad aree in cui l’industria sia fortemente regredita malgrado esistano tutt’ora strutture e stabilimenti adeguati.

c. Il perimetro della nostra regione è confine nazionale con paesi che sono risultati passaggi obbligati nelle rotte di migrazione internazionale. Qualsiasi politica nazionale di gestione delle migrazioni via terra deve essere declinata specificamente per questa regione.

Beni culturali

a. Favorire un trasferimento di competenze amministrative e organizzative esercitate dal MIBAC in un’ottica di creazione di un sistema museale regionale, fermo il ruolo e il rispetto dei vincoli propri della normativa vigente in materia di tutela e Sovrintendenze.

Cro Aviano: alcune riflessioni sulla vicenda di Erminia Muscolino

Mi ha molto colpito la vicenda relativa la richiesta di assunzione al CRO di Aviano della palermitana Erminia Muscolino.

“…Figurati se andiamo a prendere una da Palermo!” ecco la mail di risposta erroneamente recapitata anche ad Erminia: una frase che a mio avviso si commenta da sé, inutile negare la profonda natura razzista di questo commento: è evidente infatti che chi fa un’affermazione del genere non valuta le persone e le loro qualifiche ma utilizza delle tremende semplificazioni che non possono che derivare da pregiudizi pericolosi.

Giustificare questa frase affermando che non sia la provenienza palermitana il problema ma l’eventuale non convenienza contrattuale per chi viene da così lontano lo considero altrettanto discriminatorio, anche in questo caso infatti la persona passa in secondo piano rispetto la sua provenienza geografica.

Non posso dunque che esprimere la mia solidarietà ad Erminia ed augurarmi che si vada in fondo a questa questione.