EFFICIENTAMENTO ENERGETICO, ECONOMIA VERDE E CIRCOLARE, MOBILITA’ SOSTENIBILE

L’opportunità dell’efficienza energetica è una delle principali risposte che le Pubbliche Amministrazioni possono dare per rilanciare il settore economico e dare un servizio migliore alla comunità. L’economia verde può essere declinata sia come efficientamento energetico degli edifici e dei processi sia come sviluppo sostenibile in tutti i settori, dal primario al terziario avanzato, ma con particolare riferimento alla casa e all’edilizia. Inoltre, vanno promosse dinamiche di economia circolare, aumentando così la capacità di autorigenerazione del sistema produttivo e la sua resilienza. Il modello lineare di sviluppo non tiene conto dei limiti delle risorse, va dunque abbandonato in tutte le politiche. Infine, puntare sulla mobilità sostenibile significa al tempo stesso rendere più efficiente il trasporto e diminuire gli impatti ambientali e sociali.

Fra le azioni concrete da mettere in campo:

  • Sviluppare il Total Smart Energy Grid in coerenza con l’indirizzo strategico dell’Unione europea. Sul modello di quanto già fatto per il teleriscaldamento nella zona di Udine Nord, il completamento dell’intera cablatura della città di Udine e del suo hinterland con un progetto analogo su Udine Sud (che sfrutta il surplus di energia della ABS che attualmente va dispersa) vanno sviluppate azioni di sistema nei distretti e nelle zone industriali (come è avvenuto a Manzano per il Distretto della sedia) realizzando reti di teleriscaldamento per mettere a sistema le fonti industriali di maggiore inquinamento ambientale con i poli urbani di maggiore consumo e lavorando sul dialogo energetico fra reti di teleriscaldimento diverse.
  • Sviluppare linee costiere di pompe e scambiatori di calore per sfruttare l’energia del mare.
  • Superare la misura di agevolazione della benzina che costa alla Regione 50 milioni l’anno ma non si traduce più in sconti effettivi per i suoi abitanti, dato che proprio a causa di questi incentivi il prezzo della benzina è più alto rispetto ad altre zone d’Italia. Queste risorse vanno liberate a favore dello sviluppo sostenibile, dell’efficientamento, della difesa del suolo.
  • Rafforzare le azioni di recupero del patrimonio edilizio esistente e di efficientamento energetico, anche per dare risposte al comparto edilizio. Il retrofitting degli edifici storici è un settore importante di specializzazione ancora poco esplorato, che proprio il nostro paese, e la nostra regione con la sua grande tradizione edilizia, possono occupare da protagonisti nel futuro.
  • Tradurre la nuova legge sull’economia circolare in piani e azioni concrete, incentivando la creazione di un ciclo di recupero e riutilizzo dei rifiuti, promuovendo attività specifiche volte a sostenere l’avvio di nuove imprese che operano in questo settore.
  • Dare seguito alla legge sulla Difesa del Suolo, di cui finalmente la Regione si è dotata e che permette di varare un grande piano per la difesa preventiva del suolo della regione da frane e alluvioni, evitando che i finanziamenti vadano dispersi in maniera arbitraria. Sono stati avviati le prime azioni e i primi finanziamenti. Va dunque perseguito il completamento della Riforma e delle leggi sulla Difesa del suolo chiarendo meglio la distinzione fra i compiti di prevenzione affidati alla Direzione ambiente da quelli di urgenza affidati alla protezione civile.
  • Realizzare un nuovo grande Piano per la mobilità sostenibile incentrato sul trasporto pubblico. Si deve promuovere uno sviluppo equilibrato del trasporto pubblico locale in tutta la regione distinguendo le diverse esigenze  fra aree urbane e aree non urbane e livellando il nuovo sistema regionale verso l’alto.
  • Sviluppare la Rete della mobilità lenta, puntando su Zone 30 nei centri urbani, e anche Zone TPP (zone a traffico pedonale privilegiato) potenziando la rete delle piste ciclabili urbane ed extraurbane e lo sviluppo della rete E-bike, da sfruttare anche in chiave turistica.
  • Potenziare le reti di bike-sharing e car-sharing elettrico.
  • Rivisitare la 42/96 sulle aree protette, conseguendo obiettivi di maggiore protezione della natura affinché quest’ultima possa diventi motore di sviluppo del territorio (turismo ambientale, agricoltura di qualità e filiere corte, sinergia con il sistema dei beni culturali, sviluppo di una strategia per lo sviluppo dell’economia legata al turismo culturale e ambientale). Andranno apportate correzioni di governance del sistema evitando che siano i Comuni ad affrontare da soli l’impatto dei grandi progetti che interessano Parchi e Riserve della Regione.
  • Introdurre e, là dove esistente, potenziare il sistema di monitoraggio della qualità dell’aria e dell’acqua, nonché di computo del bilancio energetico. Vanno, di conseguenza, introdotte norme adeguate di controllo.
  • Introdurre nuove leggi che rendano più facilmente perseguibile l’innovazione sociale e la gestione dei “beni comuni”. È questo un settore in forte sviluppo che coniuga la responsabilità individuale a quella collettiva, favorisce la partecipazione e la condivisione; permette inoltre di realizzare quel brokeraggio sociale, ovvero quell’intermediazione sociale, che supera i modelli top-down e bottom-up, liberando energie, creatività e potenzialità altrimenti inespresse o latenti.