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Nuovo DDL sul lavoro: un mio breve commento

“Il Consiglio Regionale ha oggi approvato l’aggiornamento e la manutenzione della legge regionale sul lavoro 18/2005 che aveva ormai 15 anni. Come Open Sinistra FVG abbiamo votato a favore perché le norme introdotte erano opportune. A livello di principi, inoltre, sono anche stati accolti alcuni dei nostri emendamenti.” Queste le dichiarazioni del Consigliere Honsell “Rimane però la sensazione che sia stata persa un’occasione per mettere in atto azioni forti per affrontare quelle nuove problematiche del lavoro emerse soprattutto negli ultimi mesi a seguito dell’emergenza epidemiologica.”
“La prima riguarda i rischi del cosiddetto lavoro agile che spesso è solo lavoro a distanza e potrebbe innescare nuove forme di dumping salariale e sfruttamento dei lavoratori. Altro tema è quello dell’inclusione degli “inattivi”, che seppur sia stato recepito in firma generale, su nostro emendamento, è stato poi poco sviluppato. Infine – conclude Honsell – poco incisive sono sembrate le azioni a favore di quelle forme di precarietà che più hanno sofferto di recente, ovvero i lavoratori a chiamata e intermittenti.”

Sul Documento di Economia e Finanza Regionale 2021: la mia relazione

Come un mantra viene ripetuto in modo martellante nei documenti che ci sono stati consegnati (addirittura 3 volte verbatim) l’affermazione “In attesa della definizione del quadro finanziario […] non risulta attualmente possibile effettuare una puntuale previsione finanziaria e di conseguenza non si rilevano margini per operare scelte strategiche né per la seconda parte dell’anno 2020 né per l’inizio dell’anno 2121.”

A fronte delle oltre 100 pagine del DEFR 2020, il DEFR 2021 si articola solamente in 24, manca completamente tutta la parte programmatica ovvero quella relativa alle cosiddette Missioni.

Con osservanza religiosa, in un clima paradossale, la maggioranza ha comunque approvato questo “importante documento programmatorio con cui la Regione determina gli obiettivi dei propri bilanci annuali e pluriennali”, ai sensi del decreto legislativo 118/2011, secondo le modalità previste dall’allegato 4/1, che definisce il sistema di programmazione. Insomma è stata approvata la programmazione vuota!

La cosa non mi stupirebbe se stessimo parlando dell’universo cantoriano della gerarchia degli insiemi di Von Neumann, che costituisce il quadro ontologico-fondazionale della matematica più condiviso e che si può riassumere con la formula apparentemente paradossale “tutto si fonda sull’insieme vuoto”. Ma rimandare l’intera programmazione alla Nota di Aggiornamento del DEFR 2021 da approvare contestualmente al Bilancio pluriennale 2021-2023, il prossimo dicembre, sembra un classico “mandare la palla in tribuna” per usare una metafora calcistica molto frequentata in questo Consiglio.

Sebbene sia condivisibile l’incertezza sulle stime del gettito fiscale, sia diretto che compartecipato, a seguito della recessione innescata dall’emergenza epidemiologica, e sia certamente prevedibile un aumento delle spese volte alla prevenzione di un secondo picco dell’epidemia in autunno, si profila però a compensazione di ciò una quota significativa di entrate derivante dal Recovery Fund, ed eventualmente anche dal MES, per la nostra regione. Inoltre ci sono i contributi statali straordinari attualmente in discussione che dovrebbero ammontare a quasi 500M per il FVG. Si rimane dunque sconcertati nel riconoscere che la Giunta ha rinunciato a delineare una rotta in un momento così difficile. E constatare che preferisca sancire il principio della navigazione a vista non solo sul piano immediato ma anche su quello programmatico.

Ricordo al riguardo che le fonti legislative che disciplinano la riforma del 2011 dell’ordinamento finanziario e contabile delle Regioni, ispirato al principio programmatorio, ben sottolineano come carattere qualificante della programmazione siano la valenza pluriennale del processo e soprattutto la lettura non solo contabile dei documenti nei quali le decisioni politiche e gestionali trovano concreta attuazione.

A nostro avviso con questa scelta è venuto meno un dovere programmatorio della Giunta, e il DEFR proposto è ai limiti dell’illegittimità amministrativa. Non ha senso sospendere il principio programmatorio a seguito di una congiuntura meramente finanziaria, per quanto complessa. Tanto più che moltissimo ci sarebbe da pianificare!

Più volte ho detto che così operando viene meno un ruolo fondamentale da parte di coloro che si sono candidati a guidare la Regione e hanno ricevuto tale mandato attraverso le elezioni. Così operando, manca nella loro azione politica l’aspetto più importante ovvero la leadership, cioè la capacità di ispirare la regione e di indicare un possibile percorso. È la leadership la qualità che deve essere presente soprattutto nei momenti critici.

Analizzando più in dettaglio questo DEFR mutilato nelle sue parti macroeconomiche emerge una regione FVG nella quale oltre il 60% si dichiarava soddisfatto della propria qualità della vita e nella quale oltre l’80% percepiva positivamente la propria condizione di salute. Emerge un FVG che si collocava tra le regioni più innovative a livello italiano. Insomma una regione ad alto tenore di vita. Sarebbe importante almeno indicare come si intenda mantenere queste caratteristiche.

Certamente emergono nel DEFR zone di criticità che destano forte preoccupazione e si sarebbero dovute affrontare già prima del Covid. E che si sono aggravate con il Covid. Spicca l’alto numero di inattivi tra i 15-64 anni, pari 216 K a fronte 544 K di occupati (tra cui rientrano però anche coloro che dichiarano la propria attività non interrotta da più di 3 mesi). Il numero di inattivi è cresciuto in questi mesi ed è destinato a crescere ulteriormente. Ciò è molto grave per una regione che aveva un indice dipendenza di oltre il 60%  già prima dell’emergenza. Desta inoltre preoccupazione il fatto che il 71% del nostro valore aggiunto complessivo fosse dovuto al settore terziario, tra cui sono classificati i settori del turismo e dei trasporti, che sono i settori che sono stati e saranno i più duramente colpiti dall’emergenza e dai suoi strascichi.

L’emergenza Covid ha fatto emergere anche aspetti potenzialmente positivi se opportunamente orientati. Ne cito due. Il primo riguarda il forte slancio dato ai negozi di prossimità a scapito delle grandi superfici di vendita, mentre il secondo riguarda la riduzione di emissioni inquinanti e dell’impronta carbonica. Purtroppo ci sono segnali in tutto il mondo che i mutamenti nelle abitudini possano non proseguire su questa strada. C’è la preoccupazione che cresca soprattutto l’e-commerce ad ampio raggio. E il risparmio di CO2 di questi mesi si riduca significativamente nel dopo lockdown con un utilizzo ancora più massiccio di autoveicoli privati.

Il DEFR avrebbe dovuto gettare le basi per sostenere e guidare lo sviluppo di questi due processi virtuosi. Avrebbe dovuto prevedere inoltre un impegno ancora più convinto della Regione sull’infrastruttura digitale e sulla sua piena utilizzazione da parte del sistema socio-economico regionale. Avrebbe potuto indicare come arginare il tema degli inattivi, e come riorientare il turismo.

Il DEFR avrebbe dovuto poi fare una ricognizione sulle tipologie di investimenti che forse non sono più sensati a fronte delle ormai definitivamente mutate abitudini e stili di vita di aziende e famiglie nell’era dopo-Covid. O almeno si sarebbe potuta avviare una riflessione.

Questa Giunta e questa Maggioranza hanno preferito invece nascondere la testa sotto la sabbia, sperando che passi la buriana. Intanto sui social viene condotta una guerriglia costante e non strutturata. Contro chi? Contro lo Stato centrale. Schermaglie quindi puramente elettoral-politiche. La Giunta cerca di argomentare che mancano i soldi al fine di non versare i 710 M del contributo al saldo di finanza pubblica previsto dal patto Tria-Fedriga. E continua a non venir fornito un quadro esatto delle maggiori entrate derivanti dai contributi statali, trasformando la richiesta dei 710M in dogma politico.

Originariamente avevo pensato di limitarmi a giocare sul paradosso concludendo questa relazione sul DEFR 2021 limitandomi a “dire che non c’è nulla da dire”, ma dopo la sua lettura attenta rinuncio al gioco di parole per dichiarare invece, con preoccupazione, che la “macchina della Regione FVG è senza guidatore”.

Qui puoi visualizzare il DEFR 2021

Su garanzie per lavoratori interinali della Ferriera Servola necessario intervento Regione

“Le ultime notizie sui lavoratori della Ferriera di Servola, confermano che le garanzie occupazionali sulla chiusura dell’area a caldo non sono poi così rapide e sicure come si è affermato in occasione dell’accordo”: così si è espresso Furio Honsell di Open-Sinistra FVG.

“Apprendiamo che sono ancora centinaia i lavoratori in cassa integrazione che attendono di essere reinseriti nell’area a freddo. Inoltre sono più di 50 i lavoratori interinali che non possono nemmeno usufruire dei corsi di riqualificazione. Essendo stata proprio la Regione FVG a pretendere la chiusura dell’area caldo, facendosi garante del mantenimento dei livelli occupazionali, è la Regione che dovrebbe intervenire in modo attivo per assicurare una transizione di tutti i lavoratori. In primo luogo coinvolgendo l’agenzia interinale per definire un’azione comune volta alla riqualificazione professionale di tutti”.

Conclude Honsell: “In questa situazione tutte le forze di sinistra devono fare sentire la loro voce a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie, che non possono essere le sole a pagare quanto altri sbandierano invece come un “successo politico”.”

Supporto attivo al contrasto alla discriminazione e violenza nei confronti di persone LGBTI+

“Alla luce degli ultimi fatti di cronaca e in concomitanza con la discussione in Commissione Giustizia della Camera relativamente al testo del progetto di legge in materia di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere (primo firmatario l’onorevole Alessandro Zan), appare opportuno accendere un riflettore sul tema anche in FVG e per questo ho depositato in Consiglio regionale una mozione” ha dichiarato il Consigliere di Open Sinistra FVG Furio Honsell.

“Solamente in FVG (secondo i dati dello Sportello Chat Amica LGBT+ FVG – Arcigay Friuli) tra il 2015 e giugno 2020 sono state segnalate oltre 500 richieste di aiuto, indicando come motivazioni principali situazioni di violenza omobitransfobica familiare, bullismo – anche omobitransfobico a scuola – e mobbing – anche omobitransfobico – a lavoro, paura a fare coming out e difficoltà di accettazionesolitudine. Bisogna tenere conto che le richieste ufficiali di denuncia rappresentano una piccola parte della realtà, in quanto le discriminazioni e gli episodi di violenza non vengono denunciati per paura di conseguenze nei contesti familiari, lavorativi o scolastici e conducono alla più dolorosa interiorizzazione dell’odio omobitransfobico che questi cittadini hanno subito. Si aggravano così i condizionamenti socio-culturali, economici, politici ed istituzionali.”

“Vivere il proprio orientamento sessuale in piena serenità è un diritto costituzionale fondamentale e il pieno rispetto della persona umana in tutte le sue dimensioni non solamente fisiche ma anche mentali, emozionali, relazionali è la nostra unica speranza. Il benessere o è di tutti oppure non è.” ha dichiarato Honsell.

Concludendo: “Con questa mozione desideriamo impegnare la Giunta a promuovere azioni finalizzate al contrasto di ogni forma di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, porre attenzione al linguaggio di cui si fa uso in ogni atto legislativo e amministrativo – onde evitare suggestioni che possano indirizzare al pregiudizio – ed infine a farsi interprete presso il Governo nazionale della necessità di approvare con urgenza la Proposta di Legge in esame alla Camera che colma il grave vuoto esistente.”