Archivio dei tag Furio Honsell

Contrasto alla solitudine: nuovo testo base in esame in III Commissione

Oggi in terza commissione è stato presentato il nuovo testo di legge sul tema della Solitudine, frutto del lavoro svolto in Commissione Ristretta per individuare una  fusione tra la legge da me proposta, ancora nell’agosto del 2018 e il testo proposto dalla Giunta alcuni mesi fa. La mia proposta era frutto di un lavoro intenso e appassionato svolto con il concorso di psicologi ed esponenti del mondo delle associazioni, della scuola e del Terzo Settore. Mi sono confrontato diverse volte con l’Assessore Riccardi in questi mesi e sono lieto che siano stati recepiti gli aspetti di principio più qualificanti della mia proposta originaria. L’attuale intervento legislativo pur essendo più limitato ha però comunque il pregio di accendere l’attenzione su un tema troppo a lungo dimenticato. Pertanto intendiamo sostenere questo testo.” Ha dichiarato il Consigliere regionale di Open – Sinistra FVG Furio Honsell.
“Naturalmente non intendiamo giocare un ruolo passivo nelle prossime votazioni, ma riproporremo alcuni dei punti della nostra proposta non ancora recepiti – a partire dalle modifiche ipotizzate a seguito della drammatica esperienza della quarantena. Ma affinché questa legge possa essere davvero efficace e incidere sulle gravi dinamiche di solitudine che stanno emergendo nelle nostre comunità è necessario che nelle prossime leggi finanziarie vengano investite risorse importanti su questa legge. Solamente così tutti i soggetti coinvolti, enti locali, scuole, università, centri di ricerca ed enti di volontariato, potranno operare per contrastare la solitudine e l’emarginazione.”

Assestamento di Bilancio 2020: un commento di Furio Honsell

La prima Commissione integrata ha oggi approvato con voto contrario di Furio Honsell di Open Sinistra FVG la Legge di assestamento di bilancio 2020.

“E’ l’ennesima norma non strategica. Ci si sarebbe aspettati finalmente una norma di prospettiva dopo tante norme emergenziali in conseguenza al Covid. Invece questa legge accanto alle solite normette di ritocco ripristina solamente alcuni capitoli dai quali erano state prese in un primo tempo le risorse per le misure emergenziali. L’avanzo di quasi 100 milioni del bilancio 2019 è messo da parte. Tutto però avviene “nelle pieghe del bilancio”.

Insomma non si traggono conseguenze strutturali per definire una rotta per il futuro ma la barca naviga a vista più del solito. Anzi rinuncia a guardare in faccia al futuro. La scusa ufficiale è che lo Stato non ha ancora precisato esattamente le risorse che intende trasferire al Friuli Venezia Giulia. “Siamo sulle sabbie mobili” ci ha detto l’Assessore al Bilancio. La Maggioranza si lamenta che “lo Stato, ovvero il papà, dà una paghetta troppo piccola alla Regione” come ha detto il capogruppo della Lega. Ma una Regione che vuole essere autonoma non dovrebbe avere una maturità per darsi una rotta da sé?”

(Foto di Giovanni Montenero)

Approvata mozione di adesione della Regione al Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete

Oggi su proposta del Consigliere Honsell di Open Sinistra Fvg è stata approvata in Consiglio Regionale l’adesione della Regione Fvg al “Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete”.

Il Manifesto prevede da parte delle Istituzioni sanitarie e non la garanzia di fornire ai pazienti diabetici diagnosi e terapie appropriate, con uniformità sul territorio, la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e di informazione volte a promuovere stili alimentari e di vita sani e di contrasto alla sedentarietà, ma anche da parte dei cittadini/pazienti l’impegno a comportamenti responsabili in linea con il Manifesto.

“Il diabete di tipo 2 sta diventando una pandemia a livello mondiale a causa degli stili di vita e di progettazione dei nostri ambienti urbani; tant’è che si parla ormai di ‘diabete urbano’” afferma Honsell.

“Secondo i dati dell’Istat riferiti al 2016, gli italiani affetti da diabete rappresentano il 5,3% della popolazione (5,4% negli uomini, 5,2% nelle donne), pari a oltre 3 milioni e 200 mila persone, e il 16,5% della popolazione sopra i 65 anni, con oneri ingenti sul bilancio del Sistema sanitario regionale. Secondo proiezioni sempre dell’Istat, se l’attuale trend verrà mantenuto, il numero di persone affette in Italia potrebbe raggiungere la cifra di 20 milioni nel 2050”.

“La diffusione in Italia del diabete – aggiunge il Consigliere di Open Fvg – è quasi raddoppiata negli ultimi trent’anni (coinvolgeva il 2,9% della popolazione nel 1980) e rispetto al 2000 i soggetti diabetici sono 1 milione in più: ciò è dovuto sia all’invecchiamento della popolazione sia ad altri fattori, tra cui l’anticipazione delle diagnosi (che porta in evidenza casi prima sconosciuti) e l’aumento della sopravvivenza dei malati di diabete (la mortalità per diabete si è ridotta di oltre il 20% in tutte le classi di età). Inoltre, il 90% dei casi di diabete mellito è di tipo 2 ed è fortemente correlato all’adozione di stili di vita non appropriati e quindi spesso collegato a fattori di disagio socio-economico dei soggetti colpiti”.

Donne in Iran, appello europeo

L’obiettivo è arrivare al Parlamento Europeo nella maniera più compatta possibile: la battaglia a difesa della libertà delle donne in Iran, ancora una volta, parte da Pordenone e mira a coinvolgere nuovamente la politica europea. Questo l’obiettivo dell’incontro tra il pordenonese Taher Djafarizad (presidente dell’associazione Nedaday) e Giuliano Pisapia, l’ex sindaco di Milano che, da settembre, è vicepresidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento Europeo. L’incontro si è tenuto venerdì scorso, a Milano, grazie alla mediazione dell’ex sindaco di Udine, Furio Honsell.

NASRIN LIBERA
L’appello riguarda Nasrin Sotoudeh, l’avvocata iraniana, premio Sakharov 2012, condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate per essersi battuta per il diritto delle donne iraniane a non indossare il velo. «Abbiamo chiesto una discussione sul caso e un eventuale mobilitazione, come già accadde anni fa per Sakineh, – spiega Djafarizad – che fortunatamente venne poi liberata. Basta con i soli striscioni, il Parlamento Europeo è uno degli interlocutori principali dell’Iran e ha la forza per poter essere ascoltato. Pisapia ha accolto il nostro appello. Ora vogliamo coinvolgere il maggior numero di eurodeputati». 
La solidarietà a Sotoudeh ha portato anche il Comune di Pordenone ad appendere uno striscione in sua difesa. La Francia si è già mobilitata per lei. «Oltre alla sua – insiste Djafarizad – chiediamo che il Parlamento Europeo pressi per la liberazione anche di centinaia di donne iraniane dei mercoledì bianchi, che manifestano contro l’imposizione di indossare il velo, scendendo per le strade col velo bianco e poi scoprendosi il capo. Il regime iraniano di recente ha ricominciato a incarcerare genitori o parenti di dissidenti e attivisti. Come accadde 15 anni fa anche a mia madre, ottantacinquenne, che venne portata in prigione per tre giorni per colpire me» ricorda Djafarizad.

COME MIA MADRE
«L’obbligo del velo non fa parte della tradizione dell’Iran. Prima del 1979, quando ancora vivevo lì, la maggioranza delle donne non lo indossava e andava ad assistere alle competizioni sportive». Laureata in diritto internazionale, Nasrin Sotoudeh è stata arrestata la prima volta nel 2010, condannata l’anno successivo a 11 anni di carcere, rilasciata anzitempo nel 2013. Nel giugno 2018 è stata nuovamente condotta in carcere, accusata di reati legati alla sicurezza nazionale, condannata nel 2019 a 33 anni di carcere e 148 frustate.


Autrice: Valentina Silvastrini | Fonte: Il Gazzettino