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Centri di accoglienza ed emergenza Covid-19: presentata mozione

Abbiamo presentato una mozione all’attenzione del Consiglio regionale FVG per affrontare il tema – troppo sottaciuto – del rispetto dei diritti umani fondamentali e della tutela sanitaria dei cittadini stranieri accolti (ma sarebbe più onesto dire “detenuti”) nei centri di accoglienza di grandi dimensioni che ospitano centinaia di persone.

Si tratta di situazioni di vita e convivenza già difficili in condizioni “normali” ma che possono diventare potenzialmente esplosive in condizioni come l’attuale, considerato che il sovraffollamento, le precarie condizioni igienico-sanitarie e la limitata possibilità di movimento possono generare pesanti conseguenze tali da mettere in pericolo non solo le persone recluse, ma le stesse comunità che ospitano i centri.

Per questa ragione riteniamo necessario che la Giunta Regionale accantoni la propria xenofobia – elemento distintivo di ogni scelta adottata sul tema dal giorno dell’insediamento – e prenda dei provvedimenti di umanità nei confronti dei soggetti ospitati e di tutela della salute pubblica nei confronti di tutti, in particolare del personale addetto al controllo, all’assistenza e alla fornitura di servizi all’interno delle macrostrutture. È necessario provvedere alla chiusura dei centri di media e grande accoglienza straordinaria, riattivare le modalità di accoglienza diffusa che garantiscono maggiore sicurezza e maggiore tutela collettiva, l’attivazione di politiche di prevenzione e sensibilizzazione in merito ai rischi di diffusione del virus Covid-19 anche attraverso l’opera di mediatori linguistici e culturali il cui lavoro essenziale è stato in questi anni svilito da un governo regionale ottuso e crudele.

QUI puoi trovare il testo della mozione presentata.

Regione Fvg: discussione in Consiglio regionale del DDL 85, il mio resoconto

Nonostante gli emendamenti della Giunta e le modifiche al testo inziale della legge riscontro ancora che alcune fasce della popolazione o alcune realtà non sono prese in considerazione dalle misure attuate da questa Amministrazione regionale.” Questo il commento del Consigliere Honsell di Open Sinistra Fvg sul nuovo disegno di legge approvato oggi contenente le ulteriori misure per far fronte all’emergenza epidemiologica da COVID-19 “per questo motivo, con lo spirito collaborativo che contraddistingue Open Sinistra Fvg ho presentato alcuni emendamenti e ho fatto presente in aula varie situazioni che andrebbero prese in considerazione.”

Durante la discussione ho desiderato sottolineare alcuni punti sul quale il nostro gruppo vuole porre l’attenzione: “L’autonomia della Regione FVG rappresenta una peculiarità e un’opportunità molto importante della quale avvalersi in questo momento storico di grave emergenza economica e sociale. L’autonomia va dunque va sfruttata invece di polemizzare con il governo come purtroppo fanno alcuni assessori.”

Ancora Honsell: “I provvedimenti economici per le aziende e altre realtà che vengono decisi oggi in questo provvedimento devono affiancarsi a norme e azioni dedicate ai cittadini, alle famiglie e ai lavoratori che si trovano in un momento difficile, soprattutto i lavoratori a chiamata o precari. Molte famiglie si trovano improvvisamente in difficoltà anche solo per pagare l’affitto di casa. Un’altra problematicità che si riscontra nelle aziende è relativa all’assenza di efficaci dispositivi di protezione individuali per i lavoratori: una condizione essenziale affinché il lavoro effettuato avvenga in tutta sicurezza.”

“Altro provvedimento su cui ho posto l’attenzione è quello della riduzione delle corse dei mezzi pubblici, provvedimento che trovo vada in contrasto con le direttive sanitarie disposte per combattere la diffusione del Covid 19, infatti va da sé che se il numero di corse diminuisce le persone si concentreranno più numerose nelle corse ancora attive, creando quindi il pericolo di infettarsi fra loro e di contagiare anche il personale: la maggior parte delle volte infatti gli autisti hanno un numero non sufficiente di mascherine e solamente un nastro di plastica a delineare la distanza di sicurezza suggerita.”

“Ho portato per la seconda volta all’attenzione del Consiglio la necessità in via del tutto straordinaria di permettere ai Comuni turistici che hanno attiva sul loro territorio l’imposta di soggiorno di poterla utilizzare nell’anno 2020 senza vincoli legati alla finalità in deroga alla normativa regionale; a tal proposito ho presentato un emendamento che ho in seguito ritirato su richiesta della maggioranza che mi ha assicurato che avverrà un incontro fra i Sindaci dei Comuni interessati ed in seguito verrà fissata la II Commissione per trattare in modo approfondito il tema.”

Inoltre: “Ho voluto presentare due emendamenti con la finalità di destinare le risorse non ancora spese per sistemi di videosorveglianza nelle case di riposo e asili per la realizzazione e il potenziamento dei presidi sanitari nelle case di riposo e a favore della protezione civile. Di fronte all’emergenza si deve evitare di spendere soldi ideologicamente.” Ma questa riflessione non è stata afferrata dalla Giunta.

Infine: “Ho ritirato, a fronte dell’impegno espresso dall’assessore Roberti, anche l’emendamento volto a impiegare INSIEL nel fornire agli enti locali l’assistenza hardware e software per permettere loro di svolgere in modo telematico e quindi in sicurezza l’attività e il coordinamento.”

“Sarebbe auspicabile” conclude il Consigliere di Open Sinistra Fvg “che la Regione adotti delle misure che si affianchino a quelle statali aiutando le fasce della popolazione più deboli che ancora non hanno ricevuto risposte concrete. Questo sarebbe, a mio avviso, il modo corretto di sfruttare la nostra specialità, che fortunatamente abbiamo, non certo sfruttarla per vietare le passeggiate e l’attività sportiva all’aperto svolte in assoluta sicurezza.”

Relazione minoranza su Ddl “Semplifica FVG 2020”

Non farò facili ironie su questa legge di “semplificazione” che prevedeva oltre 60 articoli fino a poche settimane fa e oggi ci viene presentata con solamente 9 articoli, vuoti peraltro, ma con lo stesso ambizioso titolo.

Non farò nemmeno ironie altrettanto ovvie, richiamando il ben noto e cinico detto gestionale “se vuoi insabbiare qualcosa, fai un comitato”, facendo notare che i primi 3 articoli istituiscono proprio un “comitato per la semplificazione”.

Non farò nemmeno sarcasmo sull’art. 4, l’articolo centrale di questa legge, che in due righe dice che si farà una legge annuale in tema di semplificazione, quando esiste già la legge di manutenzione e se non bastasse questa Giunta ci ha abituati a leggi omnibus bimestrali. Al riguardo mi chiedo solamente cosa sia previsto se tale articolo non venga rispettato.

Non farò infine ironie sull’articolo 8 che recita verbatim “…tali da garantire una celere ed immediata consultazione dello stesso, da parte degli utenti autorizzati”. Da un lato i portali dovrebbero già esserci, ma come fa un accesso ad essere “celere” senza essere “immediato”? Chi sono poi gli “utenti autorizzati”?

Mi pongo invece alcune domande e ne fornisco la triste e avvilente risposta.

Perché c’è stato bisogno di una legge di questo tipo, quando per esempio, esiste già una Commissione consiliare, il “Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione”, e tutto, ma proprio tutto ciò che prevede di vagamente concretabile, già si poteva fare senza una legge?

Perché non viene detto che cosa si intenda per “semplificazione” e quali metodologie si intendano applicare?

Si sarebbe potuto esplicitare o perlomeno chiarire la differenza tra “semplificazione” e “delegificazione”. Quest’ultima è stata paurosamente applicata nelle ultime leggi in materia sanitaria. Forse andrebbe disciplinata.

 Si sarebbe potuto definire una procedura per definire e introdurre “punti unici di accesso” ai servizi per cittadini e utenti, che tanto si lamentano nel dover duplicare i contatti con l’amministrazione per una stessa pratica.

Si sarebbe potuto fare un osservatorio per misurare quantitativamente alcuni indicatori che esplicitassero le ridondanze amministrative, i cortocircuiti, le circolarità. Ma questa legge non vuole o non sa misurare niente, sembra tutto scontato.

Infine si sarebbe potuto prendere un impegno forte per l’emanazione di “testi unici” in varie materie. La cattiva pratica legislativa degli ultimi anni che ha fatto largo uso della tecnica cosiddetta di intarsio normativo ha ormai reso quasi illeggibili i testi di legge, non essendo mai chiaro, soprattutto a causa dell’abbondanza di leggi omnibus, quale sia lo status di una normativa di settore.

Ma nulla di concreto è stato proposto. Come Open-Sinistra FVG presenteremo, con spirito collaborativo, alcuni emendamenti in aula in questo senso.

Quindi perché è stata fatta questa legge? La tragica e avvilente risposta sta tutta nel nome: “semplifica”. In una stagione come quella inaugurata da questa Giunta fatta di annunci, di dirette facebook, di tweet, di propaganda insistente ciò che conta è dire che si fa quello che chiedono i tanti cittadini soffocati da una burocrazia confusa. I cittadini chiedono semplificazione. Questa giunta potrà dire di avere addirittura fatto, ripeto FATTO, una legge sulla semplificazione. I tempi superficiali e ignoranti che viviamo quelli dei social media, dei titoli dei giornali, favoriscono l’amplificazione di messaggi brevi. Questa legge è emblematica della peggiore pratica di governo, quella che inganna i cittadini con le parole. In questa legge, cari Consiglieri, c’è solamente un titolo, il contenuto manca assolutamente. Ma non ha importanza, l’effetto mediatico verrà assicurato. Mi sembra già di sentirli i membri della giunta e i loro cortigiani riempirsi la bocca di semplificazione! Nessuno darà altre risposte, oltre alla mia, a queste mie domande. Forse nessuno nemmeno le farà.

Sarà quindi un trionfo, caro Presidente, con una sola parola Lei risolve uno dei mali atavici dell’amministrazione! Complimenti. Mi domando però fino a quando i cittadini non chiederanno conto delle sue parole e dei suoi tweet?

Qui il testo approvato in Commissione

Montascale rotto da mesi: sede della Regione irraggiungibile per i disabili

Già l’anno scorso avevamo avuto qualche problema con il montascale esterno nella sede di rappresentanza del Consiglio Regionale a Udine in Via della Prefettura in quanto il peso di una carrozzina elettrica risultava troppo elevato rispetto al totale supportato, ma alla fine eravamo riusciti ad ovviare, dopo diverse manovre, al problema.

Ad oltre un anno di distanza il problema al montascale esterno si è ripetuto: purtroppo questa volta non c’è stato nulla da fare, se non constatare che il macchinario necessario per oltrepassare la barriera architettonica di questo palazzo istituzionale risultava non funzionante per un guasto all’impianto che alcune dichiarazioni sembrano far risalire già al mese di giugno.

Il Consigliere regionale Honsell, che ha già più volte sollecitato la Giunta regionale ad intraprendere percorsi per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e nelle scuole, desidera rinnovare la propria battaglia per i cittadini del Friuli Venezia Giulia per un accesso libero di tutti gli edifici pubblici ed istituzionali, senza se e senza ma.

Il testo unico in materiale edilizia di cui al DPR 380/2001 ed in particolare le disposizioni in materia di accessibilità e di eliminazione delle barriere architettoniche devono essere applicate anche e soprattutto nelle strutture regionali, altrimenti ci si chiede con quale credibilità la Regione adotti norme che essa per prima non si impegna a rispettare.