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Qualche riflessione critica relativamente all’ultima ordinanza del Presidente Fedriga

Come sistema Paese siamo riusciti ad affrontare gli “anni di piombo” senza eccessive limitazioni alle libertà costituzionali e come sistema Regione abbiamo affrontato e vinto la sfida della ricostruzione post-terremoto puntando sulla collaborazione e sullo spirito di comunità di amministratori e cittadini. Questa sfida è molto diversa e più subdola ma va affrontata con le armi della ragionevolezza non con quelle della propaganda. Il doveroso senso di collaborazione e disponibilità al dialogo nei confronti della Giunta regionale non può in alcun modo trasformarsi in una acritica accettazione di qualsiasi decisione venga adottata.
Viviamo in tempi di emergenza. Siamo tutti preoccupati per le persone più fragili, per i nostri cari, e per noi stessi, per il destino del nostro lavoro e del nostro territorio ma soprattutto nei tempi di crisi, non possiamo perdere di vista il quadro generale. L’Ordinanza del presidente Fedriga che limita ulteriormente la libertà di movimento e di circolazione dei residenti in Regione è sbagliata per diversi motivi. Non ritengo opportuno che i presidenti di Regione continuino a muoversi autonomamente rispetto al governo.
Inoltre limitare ulteriormente la libertà dei cittadini eliminando anche la semplice possibilità di passeggiare all’aria aperta lungo le strade vuote delle nostre città è una scelta di dubbia legittimità democratica e probabilmente negativa dal punto di vista della salute. L’isolamento è necessario alla salute ma anche il movimento quotidiano lo è, soprattutto per gli anziani o le persone fisicamente deboli.
Gli anziani hanno bisogno di movimento, anche per non compromettere l’autonomia residua, le persone sovrappeso o malate di cuore hanno bisogno di movimento quotidiano e costante, i bambini hanno bisogno di movimento. Sono tutte esigenze reali, che non comportano necessariamente la creazione di assembramenti e che non vanno affrontate con ordinanze muscolari.
Questa crisi dovrebbe imporre a tutti e in particolare a chi ha responsabilità di governo di guardare in faccia la realtà e rendersi conto dei danni fatti da 30 anni di politiche neoliberiste che hanno sempre affrontato il tema della salute dei cittadini solo in base alla dimensione contabile lasciando in secondo piano le necessarie riflessioni sui mutati bisogni di una società sempre più anziana e parcellizzata. E questa riflessione dovrebbero farla in particolare i partiti di destra e soprattutto la Lega: quante volte in questi anni hanno incitato i cittadini e gli amministratori locali a non rispettare le regole decise da governi che a loro non piacevano, quante volte si è invitato alla violazione delle norme europee, allo sciopero fiscale, a disapplicare questa o quella riforma? Se oggi molti cittadini sono poco attenti nel rispettare le decisioni adottate ai diversi livelli lo si deve anche a troppi anni di sistematico abbattimento dello spirito di solidarietà repubblicana, che deve travalicare le divisioni del momento.

Sulle dichiarazioni di Polidori, vicesindaco di Trieste

L’appello all’odio espresso dal vicesindaco di Trieste Polidori nei confronti di Gianfranco Schiavone che da anni difende i più deboli e i richiedenti asilo è un atto molto grave. Un rappresentante delle istituzioni dovrebbe risolvere le problematiche che gli vengono segnalate, e non di certo scatenare l’odio. In un momento come quello che stiamo vivendo è indispensabile non lasciare indietro nessuno: Gianfranco Schiavone e altri cittadini volontari stanno facendo questo. Polidori dovrebbe ringraziarli e mettersi al loro servizio non istigare l’odio.

Come Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG faremo un’interrogazione al riguardo delle pericolose e ingiuriose dichiarazioni di Polidori.

Qui sotto l’articolo apparso su Trieste Cafe:

Covid19: videoconferenza con Presidente Fedriga e problematiche segnalate dai cittadini

Nella video-conferenza di questa mattina indetta dal Presidente Fedriga, che ringrazio, a cui hanno partecipato i capigruppo del Consiglio Regionale e i parlamentari FVG ho sollevato tre problematiche alle quali il Presidente ha dichiarato che prenderà in considerazione.

Tutte le problematiche mi sono state segnalate da cittadini:

1) gli oltre 1000 lavoratori italiani alla base di Aviano, non sono ancora protetti come altrove, perché certe procedure di sicurezza non sembrano ancora avviate appieno.

2) in seguito alla chiusura di molte mense, come quelle dei centri di salute mentale, tanti cittadini fragili si trovano in seria difficoltà anche nel soddisfare i bisogni più elementari. Poiché è corretto non uscire bisogna però provvedere a fornire a domicilio certi servizi.

3) molti lavoratori segnalano come non siano a disposizione i presidi sanitari indispensabili per garantire la sicurezza sui posti di lavoro, come mascherine e guanti.

Ho comunque espresso l’apprezzamento per l’opera straordinaria sin qui svolta dal sistema sanitario e la protezione civile.

Il modo malthusiano con il quale la destra liberista combatte l’epidemia Covid-19

Voglio premettere a qualsiasi ragionamento sull’emergenza epidemiologica del Covid-19 la solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti anche negli affetti da questa epidemia, la gratitudine nei confronti di coloro che sono in prima linea a combatterla: operatori, infermieri e medici e l’elogio nei confronti di tutti coloro che si adoperano per ridurre i disagi, come il mondo della scuola.

Sono rimasto molto colpito dalle dichiarazioni di Sir Patrick Vallence, principale consulente sanitario di Boris Johnson che oggi difendendo le misure prese dal governo britannico ha dichiarato: “Our aim is to try and reduce the peak, broaden the peak, not suppress it completely; also, because the vast majority of people get a mild illness, to build up some kind of herd immunity so more people are immune to this disease and we reduce the transmission, at the same time we protect those who are most vulnerable to it.” [Fonte: https://urly.it/34tcg]
(Il nostro obiettivo è di ridurre il picco, di appiattirlo, MA NON DI SOPPRIMERLO COMPLETAMENTE, per cercare di costruire un’immunità di gregge, perché la maggior parte delle persone ha solo disturbi lievi mentre così si costruisce un’immunità di gregge. Così più persone diventano immuni e si riduce la trasmissione, e al tempo stesso proteggiamo le persone più vulnerabili).

Dichiarare che si vuole creare l’immunità di gregge lasciando che l’epidemia faccia un il suo corso a spese dei cittadini è un ragionamento quasi eugenetico, che avrebbe potuto fare a fine XVIII secolo Malthus, il teorico della lotta per la sopravvivenza del più adatto. In questo momento si deve combattere in tutti i modi il virus, e aspettare che ci sia un vaccino per raggiungere l’immunità di gregge. Lasciare che il virus faccia il suo corso permette infatti di raggiungere l’obiettivo solamente al prezzo della sofferenza e della morte di tante persone più deboli. E’ ipocrita pensare che questo modo di fare permetta di proteggere i più vulnerabili. Certamente permette di ridurre i costi della sanità pubblica, ma sicuramente gli “eliminati” della selezione apparterrebbero ai ceti più deboli della società. Quelli con accesso alle cure meno qualificate, più deboli, più soli.

Dobbiamo contrastare questo modalità di pensiero in modo radicale.
La lezione principale di questa tragica esperienza collettiva deve invece essere proprio quella di non lasciare nessuno indietro. Ridurre i contatti diretti, obbligando tutti a rimanere a casa, è infatti una misura di salute pubblica, e non privata, che prima di essere una forma di protezione per noi, è un modo per non contribuire alla diffusione del virus che potrebbe colpire proprio quelli che Sir Patrick Vallence, invece abbandonerebbe a loro stessi.

Questo modo di destra iperliberista interpretare la salute pubblica è una bancarotta spirituale molto pericolosa anche per chi la predica.