DIRITTI

“Il principio deve essere il rispetto e la dignità”

La città di Udine è stata un baluardo nella difesa dei diritti civili. Da Sindaco nel 2009 garantii a un padre ed una figlia, a Beppino ed Eluana Englaro, il diritto alla giustizia, espresso nell’art. 32 della Costituzione Italiana: il diritto a rifiutare le cure.

I temi di Bioetica sono complessi e non possono essere ipocritamente elusi. Oggi guardiamo all’Europa per ricevere risposte su temi quali il suicidio assistito e proseguire nel percorso intrapreso dalla legge 219/2017 sul consenso informato e la dichiarazione anticipata di trattamento, ancora drammaticamente non attuata.

Udine ebbe un ruolo importante anche nella tutela dei diritti LGBT+. Nel 2015 trascrissi il matrimonio tra due donne sul registro dello stato civile, iniziando una lunga azione legale che culminò con “l’annullamento dell’annullamento” della trascrizione da parte del prefetto.

Fu uno dei momenti di presa di coscienza civile che condussero all’approvazione della legge sulle unioni civili 76/2016. Anche in questo caso guardiamo all’Europa per superare il concetto restrittivo di famiglia e di possibilità di adozione.

Negli ultimi 5 anni Udine è stata modello nell’accoglienza delle persone migranti dall’Afghanistan, dal Pakistan oltre che dall’Africa. Furono oltre diecimila gli arrivi di persone richiedenti asilo, che accogliemmo in modo diffuso con programmi miranti all’integrazione. Oggi questo sistema è stato distrutto dalle politiche miopi del Governo nazionale e regionale. La nostra Costituzione assicura l’accoglienza a chi è perseguitato, ma il dovere dell’accoglienza va anche al di là di questo imperativo.

I mutamenti demografici e l’invecchiamento della popolazione sono tali che l’Europa ha bisogno di giovani che vogliano progettare un loro futuro in questo continente.

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