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Relazione su Ddl 78 “Disposizioni concernenti la realizzazione di nuovi locali della Questura di Trieste”

La prima domanda naturale a fronte di questo DDL è: perché c’è bisogno di una legge per aiutare finanziariamente un’istituzione statale in difficoltà? Chi abbia ricoperto ruoli amministrativi come quello di Sindaco, non si stupisce che un’istituzione locale aiuti un’istituzione statale. A Udine quando ero Sindaco abbiamo realizzato varie opere di manutenzione straordinaria per il Tribunale e caserme dei Carabinieri nei quartieri più decentrati. Riuscii a realizzare a Udine anche una caserma per raccogliere in un unico sito tutti i tre i nuclei speciali dei Carabinieri, ovvero i NOE i NAS e i NTPC, struttura unica in regione FVG. Ma si operò sempre attraverso una convenzione. Dunque perché una legge, se si può fare tutto in modo più semplice? Ci è stato risposto che si intende investire per adesso un milione e mezzo su un sito che non è di proprietà regionale, dunque serve una norma. Ma già qui allora c’è qualcosa di anomalo. La collocazione dei nuovi locali è già stata decisa senza concordarla con tutti i rappresentanti della cittadinanza, senza una convenzione con l’ente locale? Un’audizione su un tema così delicato come la collocazione degli Uffici Immigrazione a nostro avviso andava fatta. Ci è stato risposto che il provvedimento era molto urgente, essendo arrivata la richiesta a giugno dell’anno scorso. Sette mesi per reagire però, sembra tempestivo solo su scala geologica, un’audizione avrebbe richiesto forse una settimana in più. In questa vicenda l’urgenza, se di urgenza si tratta, è invece misurata in mesi. Evviva la rapidità.

La seconda domanda naturale è stata dunque perché si è aspettato tanto tempo per un simile provvedimento. C’era l’opportunità di agganciarlo a qualche legge omnibus, e certamente non ce ne sono state poche, oppure a qualche legge di assestamento. Qui non è stata data risposta chiara.

La terza domanda è perché a fronte di altre richieste di aiuto che vengono dalle amministrazioni statali è stata data risposta solamente a questa? Sono a conoscenza di almeno un’altra richiesta altrettanto urgente che proviene dal Ministero della Giustizia relativamente alle Residenze per l’Esecuzione di Misure di Sicurezza (REMS) presso l’area triestina. Le REMS sono le strutture previste dalla Legge 81/2014 che hanno chiuso quella atroce e disumana realtà che erano gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Mi risulta che la richiesta rivolta alla Regione sia stata fatta quasi un anno fa e sia stata più volte reiterata, ma non abbia ricevuto ancora risposta. Eppure a causa della mancanza di tale struttura, mi risulta che agenti di polizia penitenziaria operino presso reparti di Diagnosi e Cura ospedalieri, mettendo profondamente a disagio un settore delicato che proprio del disagio mentale profondo si fa carico. La Giunta avrebbe potuto legiferare in merito a tutte le richieste di questo tipo, definendo criteri di intervento. Al riguardo non ho ricevuto risposta se non ai limiti dell’offesa.

L’ultima domanda è dunque una meta-domanda: perché non è stata data risposta a tutte queste domande poste in Commissione? L’unica risposta è avvilente perché mette in luce il cinismo mediatico della Giunta: perché altrimenti non si raggiungeva altrettanta visibilità! Questa Giunta vuole infatti poter dichiarare in dirette Facebook, attraverso la pletora di social media, attraverso i titoloni delle aperture di pagina dei giornali, che si impegna come nessuna prima sul tema del contenimento dei richiedenti asilo.

In aggiunta, il sito sul quale si vuole intervenire sembra essere quello di un quartiere non centrale della città di Trieste per nascondere questa problematica agli occhi dei più, scaricandola su un quartiere che si reputa arbitrariamente secondario. Non si vuole avere troppo dibattito che possa macchiare la bellezza immacolata del titolo di questa legge e del suo articolo 1 sulle finalità. Mi sembra di sentirli i membri della Giunta riempirsi la bocca snocciolando nelle interviste, per cercare di guadagnare la massima, tutti le leggi con le quali hanno provveduto a gestire l’Ufficio Immigrazione.

A nostro avviso se si volesse intervenire per via legislativa su una qualsiasi tematica e quindi anche questa, andrebbe fatto un ragionamento programmatico completo, non un intervento puntuale ad effetto. A tanto ci richiamerebbe il nostro dovere di consiglieri, altrimenti qui in Consiglio continuiamo a fare da cassa di risonanza per una propaganda mediatica.

Questo DDL fa il paio con il DDL 79 SEMPLIFICA che parla di semplificazione e tutto quanto è stato detto per tale DDL al riguardo del suo valore eminentemente propagandistico andrebbe tristemente qui ripetuto.

Come OPEN – SINISTRA FVG faremo alcuni emendamenti volti alla definizione degli interventi regionali a sostegno di strutture statali in difficoltà, auspicando che venga data risposta anche alle richieste provenienti dal Ministero di Giustizia a favore dei reclusi.

Relazione minoranza su Ddl “Semplifica FVG 2020”

Non farò facili ironie su questa legge di “semplificazione” che prevedeva oltre 60 articoli fino a poche settimane fa e oggi ci viene presentata con solamente 9 articoli, vuoti peraltro, ma con lo stesso ambizioso titolo.

Non farò nemmeno ironie altrettanto ovvie, richiamando il ben noto e cinico detto gestionale “se vuoi insabbiare qualcosa, fai un comitato”, facendo notare che i primi 3 articoli istituiscono proprio un “comitato per la semplificazione”.

Non farò nemmeno sarcasmo sull’art. 4, l’articolo centrale di questa legge, che in due righe dice che si farà una legge annuale in tema di semplificazione, quando esiste già la legge di manutenzione e se non bastasse questa Giunta ci ha abituati a leggi omnibus bimestrali. Al riguardo mi chiedo solamente cosa sia previsto se tale articolo non venga rispettato.

Non farò infine ironie sull’articolo 8 che recita verbatim “…tali da garantire una celere ed immediata consultazione dello stesso, da parte degli utenti autorizzati”. Da un lato i portali dovrebbero già esserci, ma come fa un accesso ad essere “celere” senza essere “immediato”? Chi sono poi gli “utenti autorizzati”?

Mi pongo invece alcune domande e ne fornisco la triste e avvilente risposta.

Perché c’è stato bisogno di una legge di questo tipo, quando per esempio, esiste già una Commissione consiliare, il “Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione”, e tutto, ma proprio tutto ciò che prevede di vagamente concretabile, già si poteva fare senza una legge?

Perché non viene detto che cosa si intenda per “semplificazione” e quali metodologie si intendano applicare?

Si sarebbe potuto esplicitare o perlomeno chiarire la differenza tra “semplificazione” e “delegificazione”. Quest’ultima è stata paurosamente applicata nelle ultime leggi in materia sanitaria. Forse andrebbe disciplinata.

 Si sarebbe potuto definire una procedura per definire e introdurre “punti unici di accesso” ai servizi per cittadini e utenti, che tanto si lamentano nel dover duplicare i contatti con l’amministrazione per una stessa pratica.

Si sarebbe potuto fare un osservatorio per misurare quantitativamente alcuni indicatori che esplicitassero le ridondanze amministrative, i cortocircuiti, le circolarità. Ma questa legge non vuole o non sa misurare niente, sembra tutto scontato.

Infine si sarebbe potuto prendere un impegno forte per l’emanazione di “testi unici” in varie materie. La cattiva pratica legislativa degli ultimi anni che ha fatto largo uso della tecnica cosiddetta di intarsio normativo ha ormai reso quasi illeggibili i testi di legge, non essendo mai chiaro, soprattutto a causa dell’abbondanza di leggi omnibus, quale sia lo status di una normativa di settore.

Ma nulla di concreto è stato proposto. Come Open-Sinistra FVG presenteremo, con spirito collaborativo, alcuni emendamenti in aula in questo senso.

Quindi perché è stata fatta questa legge? La tragica e avvilente risposta sta tutta nel nome: “semplifica”. In una stagione come quella inaugurata da questa Giunta fatta di annunci, di dirette facebook, di tweet, di propaganda insistente ciò che conta è dire che si fa quello che chiedono i tanti cittadini soffocati da una burocrazia confusa. I cittadini chiedono semplificazione. Questa giunta potrà dire di avere addirittura fatto, ripeto FATTO, una legge sulla semplificazione. I tempi superficiali e ignoranti che viviamo quelli dei social media, dei titoli dei giornali, favoriscono l’amplificazione di messaggi brevi. Questa legge è emblematica della peggiore pratica di governo, quella che inganna i cittadini con le parole. In questa legge, cari Consiglieri, c’è solamente un titolo, il contenuto manca assolutamente. Ma non ha importanza, l’effetto mediatico verrà assicurato. Mi sembra già di sentirli i membri della giunta e i loro cortigiani riempirsi la bocca di semplificazione! Nessuno darà altre risposte, oltre alla mia, a queste mie domande. Forse nessuno nemmeno le farà.

Sarà quindi un trionfo, caro Presidente, con una sola parola Lei risolve uno dei mali atavici dell’amministrazione! Complimenti. Mi domando però fino a quando i cittadini non chiederanno conto delle sue parole e dei suoi tweet?

Qui il testo approvato in Commissione

Sulla vicenda della morte migrante ospite Cpr Gradisca

Gravissima la notizia che ci giunge dal CPR di Gradisca circa la morte dell’immigrato che era stato ferito in circostanze poco chiare alcuni giorni fa.

Ma di quante morti abbiamo bisogno prima di chiudere queste strutture, che provocano solamente violenza?

Questa vicenda però è ancora più drammatica perché non è chiara la dinamica che ha causato le lesioni subite dal cittadino georgiano, né perché queste siano state sottovalutate.

Come Open Sinistra FVG ma anche come semplice cittadino che crede nello stato di diritto, spero sia fatta luce subito, per non dover pagare altre vite.

27/01: incontro su sanità a Gorizia

Vi segnalo l’appuntamento sul tema della salute e della sanità che si terrà a Gorizia, in Sala Dora Bassi (Via Garibaldi 7), lunedì 27 gennaio, alle ore 18 e vedrà oltre al mio intervento anche quello del Consigliere regionale del Gruppo PD FVG Diego Moretti. Modera Franco Perazza, responsabile sanità segreteria provinciale PD.

L’incontro è aperto al pubblico ed è organizzato dal Gruppo consiliare regionale misto e dal gruppo consiliare regionale del PD FVG.