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Suicidio assistito e coraggio civile di Federico Carboni

“Esprimiamo tutta la nostra ammirazione per il coraggio civile di Federico Carboni e la vicinanza ai familiari e amici che hanno compreso il suo impegno per l’autodeterminazione, per porre fine ad una sofferenza che non riteneva più dignitosa. Un ringraziamento va a tutti coloro, e in primo luogo l’Associazione Luca Coscioni, che hanno permesso a “Mario” di compiere oggi un gesto che è una lezione di civiltà. A noi il dovere di rendere questo gesto eroico un diritto esigibile a tutti”: così si è espresso Furio Honsell di Open Sinistra FVG.

Uno dei primi casi di e-book in Friulano: la Divine Comedie. Problematiche di editoria digitale

Lunedì 13 giugno, alle ore 17.30, si terrà in Sala Pasolini c/o sede Regione FVG di Udine (Via Cecilia Gradenigo Sabbadini, 31) l’incontro dal titolo “Uno dei primi casi di e-book in Friulano: la Divine Comedie. Problematiche di editoria digitale”. In quest’occasione verrà presentato l’omologo volume in e-book edito dalla KAPPA VU edizioni.

All’incontro interverranno: Aurelio Venuti (traduttore del volume), Furio Honsell (consigliere regionale di Open Sinistra FVG), Donato Toffoli (componente del Comitât Tecnic Sientific di ARLeF), Lorenzo Fabbro (vice-presidente Cooperativa Informazione Friulana) e Chiara Tadiello (graphic designer).

L’ebook in Friulano del volume della Divina Commedia è uno strumento multimediale innovativo, unico nel suo genere, che riesce a coniugare la forza artistica ed espressiva del più grande classico della letteratura italiana e della sua traduzione in lingua friulana con le possibilità di fruizione moderne, per un approccio innovativo e coinvolgente sia al testo originale che alla ricchezza del friulano.
L’incontro è organizzato dal Gruppo consiliare Misto – componente Open Sinistra FVG, in collaborazione con Kappa Vu. Si ricorda che i posti in sala sono limitati nel rispetto delle normative anti covid-19 e si raccomanda l’utilizzo della mascherina FFP2 in sala.

Sull’esame della mozione di censura nei confronti dell’Ass. Riccardi

“Come Open Sinistra FVG abbiamo convintamente votato a favore della mozione di censura nei confronti dell’operato all’Assessore Riccardi”. Si esprime così il consigliere regionale Furio Honsell che definisce la mozione “doverosa a fronte delle richieste dei cittadini e dei comitati che chiedono la sostituzione dell’Assessore”.
“La gestione politica della #sanità in regione – continua il Consigliere regionale – ha decimato e non ha valorizzato il personale del sistema sanitario pubblico. Il problema delle liste di attesa che si allungano vertiginosamente mentre i reparti si chiudono e si depotenzia la rete degli ospedali è inaccettabile. È una gestione opaca che ha precipitosamente fatto approvare atti aziendali complessi, bocciati dai propri stessi uffici, senza che ci sia stata ampia informazione”.
L’esponente di Open Sinistra FVG conclude: “spiace che la maggioranza abbia scelto di difendere a spada tratta l’Assessore, che non è nemmeno intervenuto in aula, senza guardare realmente ai contenuti della mozione che riflettono semplicemente le preoccupazioni e le richieste dei cittadini”.

Relazione di minoranza Honsell su DDL 165 “Multisettoriale”

Il DDL 165 si può sintetizzare con un chiasmo: ha ben poco da dire ma questo già dice molto. È emblematico della carestia legislativa che dura ormai da mesi in Consiglio Regionale, mentre stanno languendo tante PDL in attesa del vaglio in Commissione (molte sono proposte anche da me su bilancio energetico, musica, rappresentanza, odori, ecc. ), e quando sarebbe invece necessario affrontare tematiche complesse quali il sostegno alle fasce più deboli per l’aumento dell’inflazione e la conseguente perdita del potere di acquisto, oppure l’insostenibilità dei nostri modelli di sviluppo – ricordo  che il 15 maggio c’è stato l’overshoot day italiano, ovvero il giorno nel quale, se nel mondo tutti consumassero quanto consumano gli Italiani, il pianeta esaurirebbe le risorse prodotte nell’anno, e quindi intaccherebbe le riserve a scapito delle generazioni future.

Non è certo il caso di dire, però, che il Consiglio legiferi poco, in ossequio alla tanto sbandierata semplificazione. È vero tutto il contrario, le leggi superflue o di bandiera abbondano, come quella  approvata il 28 aprile sulla “Riconoscenza alla solidarietà e al sacrificio degli Alpini”; quella sulle “Norme per l’applicazione del Quadro Temporaneo per gli aiuti di Stato a seguito della crisi in Ucraina” che la Giunta ha voluto anticipare di ben 15 giorni rispetto al presente testo, sopprimendone l’Art. 1 in Commissione per alimentare un’immagine di efficienza, ma che di fatto ha trascurato di prevedere l’estensione delle agevolazioni ad altri settori oltre quello agricolo; oppure il DDL 164 “Disposizioni in materia di intermodalità” che ben avrebbe potuto essere un articolo del presente DDL e invece è stato per così dire “gonfiato” a rango di legge, per motivi mediatici.

Il presente DDL è per la quasi totalità una banale legge di manutenzione, che prevede quindi proroghe nell’utilizzo e nella rendicontazione di fondi pubblici, riaperture e scorrimenti di graduatorie, riammissioni in graduatoria, interpretazioni autentiche, errata corrige. La norma opera per inserzioni di parole, o brevi spezzoni di frasi. Quindi da un lato espone la legislazione regionale al rischio che le proposte, innocui snellimenti – a detta degli assessori – aprano invece falle pericolose nella complessità del tessuto normativo (Artt. 53, 61); dall’altro introduce in legge elementi per cui sarebbe stata sufficiente una minima assunzione di responsabilità da parte dell’esecutivo, e che invece così, secondo uno spirito di legislazione difensiva, blindano rigidamente il tutto, in attesa del prossimo ritocco legislativo puntuale che includerà la casistica sfuggita. Resta pertanto sempre il dubbio, poi, che alcune casistiche, piuttosto che sfuggite, furono di fatto evitate dal legislatore.

Comunque, l’apparente povertà di contenuto della presente norma, la cui discussione nelle commissioni si è svolta in modo estremamente rapido non essendoci state audizioni, crea le condizioni per si ripeta la consueta valanga di emendamenti disparati presentati dalla Giunta durante i lavori d’aula, che verranno elencati con numerazioni dai suffissi latineggianti. Fulgido esempio di “cattiva legislazione”, più volte già stigmatizzato.

Quasi tutti, tra i cento articoli del DDL 165, sono ordinari. Alcuni sono indubbiamente curiosi, come l’Art. 1, che finalmente permette ad Informest di agire come se di fatto si chiamasse Inform-“quattro punti cardinali”;  pochi sono quelli interessanti, come l’Art. 8, che prevede interventi su prati stabili (quasi una contradictio in adiecto) a beneficio degli imenotteri e altri insetti. Pochissimi infine sono quelli veramente preziosi come l’Art. 17 che amplia le risorse dei CONFIDI a favore delle imprese regionali colpite dall’aumento dei prezzi del gas e dell’energia elettrica o dalle perturbazioni delle catene di approvvigionamento e dei flussi commerciali, nonché dalla contrazione della domanda o dall’interruzione di contratti e progetti, o l’Art. 20 che prevede misure di sostegno a favore delle agenzie viaggi. Molto importante è l’emendamento già preannunciato all’Art. 97, per il quale ci siamo adoperati, che permetterà l’accreditamento di enti adeguati alla diagnosi dei Disturbi specifici dell’apprendimento, che permetterà di rendere più tempestivi e quindi più efficaci, perché precoci, gli interventi di sostegno. Significativo anche l’Art. 11 che prevede di rimpinguare le risorse a sostegno delle domande di brevetto. Preoccupa però che le risorse originariamente messe a disposizione a tal fine fossero solo 250.000 euro. La debolezza della cultura della brevettazione è una delle principali criticità del nostro sistema industriale e dunque stupisce che solo 3 su 14 domande siano state sostenute dalla Regione fino ad oggi. Ci vorrebbe maggiore determinazione – la proprietà intellettuale per un territorio come il nostro, che ha un vero talento mondiale, nella progettazione di macchinari per terzi, dovrebbe essere tutelata e valorizzata molto di più e non in extremis. Quante domande in più ci sarebbero state se non fossero state scoraggiate dal fatto che mancassero i fondi? Proporremo un emendamento al riguardo, che preveda che i fondi siano impiegati anche per azioni di sollecitazione proattiva e di consulenza presso le aziende.

Lascia perplessi l’Art. 13 che permette la devoluzione dei contributi originariamente previsti per l’impianto sportivo “Palapredieri”, in vista di EYOF 2023, per interventi sulle piste. Ci si chiede quale sarà la progettualità su quella struttura. Lascia invece sbigottiti l’Art. 15 che concede una proroga di 6 mesi alle operazioni propedeutiche all’avviamento operativo della società FVG Plus, previsto dalla L.R. 2/2022, che pertanto produrrà effetti solo nel 2023 e che dunque allunga l’elenco delle leggi di utilità assai discutibile approvate da questa Giunta. Proporremo un emendamento.

Siamo invece assolutamente contrari ad alcune proroghe come quelle proposte dall’Assessore Roberti agli Artt. 26 e 27, relative ai fondi per sistemi di sicurezza a favore di privati, enti locali, o enti periferici dello Stato. Sono fondi addirittura risalenti al 2019. Sono prorogati gli stessi fondi del 2022, come se già si sapesse che non verranno utilizzati. Queste proroghe dimostrano che di questa tipologia di fondi non c’è davvero bisogno, o peggio ancora, sorgono forti dubbi sul motivo per il quale enti locali ed enti periferici dello stato non provvedano da sé a tali acquisti. Proporremo l’abrogazione.

L’Art. 32 lascia sconcertati. Prevede procedure per la semplificazione dell’assunzione di personale specializzato a tempo determinato da parte di titolari di interventi previsti dal PNRR. Da un lato ci si domanda come mai ciò non sia già stato previsto dal PNRR stesso, ma dall’altro lato, ci si chiede, e ciò è drammaticamente serio, com’è possibile che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrebbe aiutare i cittadini e i lavoratori alla ripresa, di fatto crei ulteriore precariato? Sembra davvero paradossale! Della Ripresa “di chi” si preoccupa il PNRR? Proporremo un ordine del giorno.

I dubbi che avevamo espresso sul microcredito nella Legge sulla famiglia 22/2021, ovvero su come possa una legge a sostegno dei più deboli, proporre di contrarre debiti, si rivelano anche nella necessità che hanno portato alla formulazione dell’Art. 40. I requisiti dell’Art. 45 relativi alla formazione a distanza sembrano arrivare un po’ tardi. Infine ben venga l’Art. 46 che prevede un’accoglienza dignitosa a chi proviene dall’Ucraina, ma non dobbiamo dimenticare che le guerre in corso in questo pianeta sono parecchie decine e le misure speciali per le famiglie di profughi ucraini dovrebbero essere estese a tutte le famiglie di profughi provenienti da altre zone di guerra. Proporremo un emendamento.

L’Art. 53 ci vede assolutamente contrari. Non ha ricevuto sufficiente approfondimento in quanto arrivato con un emendamento. Avrebbe dovuto essere discusso in modo comparativo in quanto è stilato con il deprecabile stile dell’inserimento di parole e gruppi di parole, il cui impatto nelle leggi e regolamenti urbanistici è pericoloso e quindi da evitare in quanto può creare opportunità di speculazione edilizia e ulteriore consumo di territorio, o nella migliore delle ipotesi, confusione. Ne proponiamo l’abrogazione per prudenza.

L’Art. 56 prevede il subentro dell’EDR del Friuli Centrale nella gestione dei contributi originariamente dati al Conservatorio di Udine. Stupisce che non siano fissati i tempi del loro utilizzo.  L’articolo successivo, l’Art. 57, è clamoroso, proroga addirittura fondi assegnati nel 2013. Ne proporremo l’abrogazione. Speriamo non finisca così anche per quelli del Conservatorio!

L’Art. 58 riguarda i trasporti marittimi del TPL e concede maggiori risorse ai concessionari. Auspichiamo che questo non sia un cavallo di Troia per garantire ulteriori utili ai concessionari, con la scusa dei costi del carburante, visto che ci sono ancora chilometraggi su gomma da utilizzare e non abbiamo ancora ricevuto un rapporto sulle verifiche gestionali compiute da parte della commissione speciale che vigila sull’applicazione del contratto TPL. Ne faremo richiesta.

Anche l’Art. 61 preoccupa e ci vede contrari: modificare il codice dell’edilizia in una norma di manutenzione, dunque senza audizioni, e con un emendamento in commissione non ci offre garanzie che siano stati valutati adeguatamente tutti gli aspetti.

Sono più che appropriati gli Artt. 62-63 sul TFR dei dirigenti ARPA, ma in realtà indicano che c’è una criticità in questo tipo di contratti, che magari sarà parzialmente risolta in nel caso specifico, ma non risolverà casi analoghi e comunque costringerà i lavoratori a fare ricorsi per vedere riconosciuti i propri diritti.

Gli Artt. 67-70 contengono precisazioni tecniche della L.R. n. 21/2020 sulla disciplina dei canoni delle grandi derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico. Non c’è stato sufficiente tempo per approfondire le conseguenze di questi passaggi. Dovrebbero essere norme per tutelare la Regione da possibili cause e contenziosi con gli attuali concessionari. Ma stupisce, che ancora non si sia proceduto ad attuare le parti sostanziali della L.R. n. 21/2020, quelle relative ai canoni per i Comuni interessati e quelle riguardanti la costituzione della società elettrica regionale.

Gli Artt. 71-75 modificano norme in materia di energia. Alcune sono meramente di coordinamento, altre semplificano l’iter per utilizzare aree industriali o dismesse per l’installazione di impianti fotovoltaici. Ma è da rigettare l’Art. 73, perché non è accettabile che in tale processo venga lesa la sovranità ai Comuni nel modificare i propri strumenti urbanistici. Ne chiederemo l’abrogazione. L’Art. 76 sembra opportuno, ma a nostro avviso non esplicita a sufficienza le necessarie garanzie. Faremo un emendamento perché venga ribadito che debba essere comunque presentata una fideiussione per la gestione del post-mortem degli impianti. Questa è una problematica molto seria, come si è visto per la discarica di Pecol dei Lupi, ma è tanto vera per le discariche quanto per gli impianti fotovoltaici.

Siamo contrari anche all’Art. 80, perché non è accettabile che venga ancora una volta proposto di cortocircuitare il parere della Commissione Consiliare competente. Il Consiglio è l’organo legislatore primario, non è un fastidio per l’esecutivo. Proporremo l’abrogazione.

Non troviamo invece opportuno che al fine di attuare snellimenti normativi si elimini con gli Artt. 81-82 la redazione del Programma regionale degli interventi relativi a corsi d’acqua, opere idrauliche, dissesti franosi, difesa e conservazione delle coste, ecc. Se ci sono nuovi soggetti che hanno competenze che si sovrappongono sul tema, la problematica della pianificazione non può che aggravarsi: chi farà sintesi? Chi assicurerà la coerenza? Chi redigerà un piano integrato. Eliminare un programma è lecito, ma deve essere sostituito da un nuovo strumento di sintesi che non può essere annacquato in un amplissimo Programma, per giunta triennale, dei lavori pubblici. Più vengono ridotti i momenti di pianificazione organica più risulta difficile capire, se come purtroppo spesso accade le opere non vengono poi eseguite, cosa non abbia funzionato. Proporremo un emendamento.

Infine esprimiamo tutta la contrarietà all’Art. 87 che vede l’impiego di ulteriori risorse finanziarie pubbliche per agevolare il consumo di combustibili fossili. Le risorse andrebbero indirizzate in direzione contraria, per esempio, come andiamo ripetendo da tempo, redigendo il Bilancio energetico regionale. Proporremo l’abrogazione di questo articolo.

Questa DDL ci ha visti astenerci in commissione. Auspichiamo che vengano accolti i nostri emendamenti altrimenti esprimeremo un voto sfavorevole. Il contenuto di questo DDL è piuttosto ambivalente come accade quando la norma di fatto non è politica ma redatta in modo prettamente gestionale dalle direzioni centrali. Dov’è finita la politica?

Qui il testo fuoriuscito dalla Commissione del DDL 165 “Multisettoriale 2022”