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Relazione di minoranza Honsell su DDL 165 “Multisettoriale”

Il DDL 165 si può sintetizzare con un chiasmo: ha ben poco da dire ma questo già dice molto. È emblematico della carestia legislativa che dura ormai da mesi in Consiglio Regionale, mentre stanno languendo tante PDL in attesa del vaglio in Commissione (molte sono proposte anche da me su bilancio energetico, musica, rappresentanza, odori, ecc. ), e quando sarebbe invece necessario affrontare tematiche complesse quali il sostegno alle fasce più deboli per l’aumento dell’inflazione e la conseguente perdita del potere di acquisto, oppure l’insostenibilità dei nostri modelli di sviluppo – ricordo  che il 15 maggio c’è stato l’overshoot day italiano, ovvero il giorno nel quale, se nel mondo tutti consumassero quanto consumano gli Italiani, il pianeta esaurirebbe le risorse prodotte nell’anno, e quindi intaccherebbe le riserve a scapito delle generazioni future.

Non è certo il caso di dire, però, che il Consiglio legiferi poco, in ossequio alla tanto sbandierata semplificazione. È vero tutto il contrario, le leggi superflue o di bandiera abbondano, come quella  approvata il 28 aprile sulla “Riconoscenza alla solidarietà e al sacrificio degli Alpini”; quella sulle “Norme per l’applicazione del Quadro Temporaneo per gli aiuti di Stato a seguito della crisi in Ucraina” che la Giunta ha voluto anticipare di ben 15 giorni rispetto al presente testo, sopprimendone l’Art. 1 in Commissione per alimentare un’immagine di efficienza, ma che di fatto ha trascurato di prevedere l’estensione delle agevolazioni ad altri settori oltre quello agricolo; oppure il DDL 164 “Disposizioni in materia di intermodalità” che ben avrebbe potuto essere un articolo del presente DDL e invece è stato per così dire “gonfiato” a rango di legge, per motivi mediatici.

Il presente DDL è per la quasi totalità una banale legge di manutenzione, che prevede quindi proroghe nell’utilizzo e nella rendicontazione di fondi pubblici, riaperture e scorrimenti di graduatorie, riammissioni in graduatoria, interpretazioni autentiche, errata corrige. La norma opera per inserzioni di parole, o brevi spezzoni di frasi. Quindi da un lato espone la legislazione regionale al rischio che le proposte, innocui snellimenti – a detta degli assessori – aprano invece falle pericolose nella complessità del tessuto normativo (Artt. 53, 61); dall’altro introduce in legge elementi per cui sarebbe stata sufficiente una minima assunzione di responsabilità da parte dell’esecutivo, e che invece così, secondo uno spirito di legislazione difensiva, blindano rigidamente il tutto, in attesa del prossimo ritocco legislativo puntuale che includerà la casistica sfuggita. Resta pertanto sempre il dubbio, poi, che alcune casistiche, piuttosto che sfuggite, furono di fatto evitate dal legislatore.

Comunque, l’apparente povertà di contenuto della presente norma, la cui discussione nelle commissioni si è svolta in modo estremamente rapido non essendoci state audizioni, crea le condizioni per si ripeta la consueta valanga di emendamenti disparati presentati dalla Giunta durante i lavori d’aula, che verranno elencati con numerazioni dai suffissi latineggianti. Fulgido esempio di “cattiva legislazione”, più volte già stigmatizzato.

Quasi tutti, tra i cento articoli del DDL 165, sono ordinari. Alcuni sono indubbiamente curiosi, come l’Art. 1, che finalmente permette ad Informest di agire come se di fatto si chiamasse Inform-“quattro punti cardinali”;  pochi sono quelli interessanti, come l’Art. 8, che prevede interventi su prati stabili (quasi una contradictio in adiecto) a beneficio degli imenotteri e altri insetti. Pochissimi infine sono quelli veramente preziosi come l’Art. 17 che amplia le risorse dei CONFIDI a favore delle imprese regionali colpite dall’aumento dei prezzi del gas e dell’energia elettrica o dalle perturbazioni delle catene di approvvigionamento e dei flussi commerciali, nonché dalla contrazione della domanda o dall’interruzione di contratti e progetti, o l’Art. 20 che prevede misure di sostegno a favore delle agenzie viaggi. Molto importante è l’emendamento già preannunciato all’Art. 97, per il quale ci siamo adoperati, che permetterà l’accreditamento di enti adeguati alla diagnosi dei Disturbi specifici dell’apprendimento, che permetterà di rendere più tempestivi e quindi più efficaci, perché precoci, gli interventi di sostegno. Significativo anche l’Art. 11 che prevede di rimpinguare le risorse a sostegno delle domande di brevetto. Preoccupa però che le risorse originariamente messe a disposizione a tal fine fossero solo 250.000 euro. La debolezza della cultura della brevettazione è una delle principali criticità del nostro sistema industriale e dunque stupisce che solo 3 su 14 domande siano state sostenute dalla Regione fino ad oggi. Ci vorrebbe maggiore determinazione – la proprietà intellettuale per un territorio come il nostro, che ha un vero talento mondiale, nella progettazione di macchinari per terzi, dovrebbe essere tutelata e valorizzata molto di più e non in extremis. Quante domande in più ci sarebbero state se non fossero state scoraggiate dal fatto che mancassero i fondi? Proporremo un emendamento al riguardo, che preveda che i fondi siano impiegati anche per azioni di sollecitazione proattiva e di consulenza presso le aziende.

Lascia perplessi l’Art. 13 che permette la devoluzione dei contributi originariamente previsti per l’impianto sportivo “Palapredieri”, in vista di EYOF 2023, per interventi sulle piste. Ci si chiede quale sarà la progettualità su quella struttura. Lascia invece sbigottiti l’Art. 15 che concede una proroga di 6 mesi alle operazioni propedeutiche all’avviamento operativo della società FVG Plus, previsto dalla L.R. 2/2022, che pertanto produrrà effetti solo nel 2023 e che dunque allunga l’elenco delle leggi di utilità assai discutibile approvate da questa Giunta. Proporremo un emendamento.

Siamo invece assolutamente contrari ad alcune proroghe come quelle proposte dall’Assessore Roberti agli Artt. 26 e 27, relative ai fondi per sistemi di sicurezza a favore di privati, enti locali, o enti periferici dello Stato. Sono fondi addirittura risalenti al 2019. Sono prorogati gli stessi fondi del 2022, come se già si sapesse che non verranno utilizzati. Queste proroghe dimostrano che di questa tipologia di fondi non c’è davvero bisogno, o peggio ancora, sorgono forti dubbi sul motivo per il quale enti locali ed enti periferici dello stato non provvedano da sé a tali acquisti. Proporremo l’abrogazione.

L’Art. 32 lascia sconcertati. Prevede procedure per la semplificazione dell’assunzione di personale specializzato a tempo determinato da parte di titolari di interventi previsti dal PNRR. Da un lato ci si domanda come mai ciò non sia già stato previsto dal PNRR stesso, ma dall’altro lato, ci si chiede, e ciò è drammaticamente serio, com’è possibile che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrebbe aiutare i cittadini e i lavoratori alla ripresa, di fatto crei ulteriore precariato? Sembra davvero paradossale! Della Ripresa “di chi” si preoccupa il PNRR? Proporremo un ordine del giorno.

I dubbi che avevamo espresso sul microcredito nella Legge sulla famiglia 22/2021, ovvero su come possa una legge a sostegno dei più deboli, proporre di contrarre debiti, si rivelano anche nella necessità che hanno portato alla formulazione dell’Art. 40. I requisiti dell’Art. 45 relativi alla formazione a distanza sembrano arrivare un po’ tardi. Infine ben venga l’Art. 46 che prevede un’accoglienza dignitosa a chi proviene dall’Ucraina, ma non dobbiamo dimenticare che le guerre in corso in questo pianeta sono parecchie decine e le misure speciali per le famiglie di profughi ucraini dovrebbero essere estese a tutte le famiglie di profughi provenienti da altre zone di guerra. Proporremo un emendamento.

L’Art. 53 ci vede assolutamente contrari. Non ha ricevuto sufficiente approfondimento in quanto arrivato con un emendamento. Avrebbe dovuto essere discusso in modo comparativo in quanto è stilato con il deprecabile stile dell’inserimento di parole e gruppi di parole, il cui impatto nelle leggi e regolamenti urbanistici è pericoloso e quindi da evitare in quanto può creare opportunità di speculazione edilizia e ulteriore consumo di territorio, o nella migliore delle ipotesi, confusione. Ne proponiamo l’abrogazione per prudenza.

L’Art. 56 prevede il subentro dell’EDR del Friuli Centrale nella gestione dei contributi originariamente dati al Conservatorio di Udine. Stupisce che non siano fissati i tempi del loro utilizzo.  L’articolo successivo, l’Art. 57, è clamoroso, proroga addirittura fondi assegnati nel 2013. Ne proporremo l’abrogazione. Speriamo non finisca così anche per quelli del Conservatorio!

L’Art. 58 riguarda i trasporti marittimi del TPL e concede maggiori risorse ai concessionari. Auspichiamo che questo non sia un cavallo di Troia per garantire ulteriori utili ai concessionari, con la scusa dei costi del carburante, visto che ci sono ancora chilometraggi su gomma da utilizzare e non abbiamo ancora ricevuto un rapporto sulle verifiche gestionali compiute da parte della commissione speciale che vigila sull’applicazione del contratto TPL. Ne faremo richiesta.

Anche l’Art. 61 preoccupa e ci vede contrari: modificare il codice dell’edilizia in una norma di manutenzione, dunque senza audizioni, e con un emendamento in commissione non ci offre garanzie che siano stati valutati adeguatamente tutti gli aspetti.

Sono più che appropriati gli Artt. 62-63 sul TFR dei dirigenti ARPA, ma in realtà indicano che c’è una criticità in questo tipo di contratti, che magari sarà parzialmente risolta in nel caso specifico, ma non risolverà casi analoghi e comunque costringerà i lavoratori a fare ricorsi per vedere riconosciuti i propri diritti.

Gli Artt. 67-70 contengono precisazioni tecniche della L.R. n. 21/2020 sulla disciplina dei canoni delle grandi derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico. Non c’è stato sufficiente tempo per approfondire le conseguenze di questi passaggi. Dovrebbero essere norme per tutelare la Regione da possibili cause e contenziosi con gli attuali concessionari. Ma stupisce, che ancora non si sia proceduto ad attuare le parti sostanziali della L.R. n. 21/2020, quelle relative ai canoni per i Comuni interessati e quelle riguardanti la costituzione della società elettrica regionale.

Gli Artt. 71-75 modificano norme in materia di energia. Alcune sono meramente di coordinamento, altre semplificano l’iter per utilizzare aree industriali o dismesse per l’installazione di impianti fotovoltaici. Ma è da rigettare l’Art. 73, perché non è accettabile che in tale processo venga lesa la sovranità ai Comuni nel modificare i propri strumenti urbanistici. Ne chiederemo l’abrogazione. L’Art. 76 sembra opportuno, ma a nostro avviso non esplicita a sufficienza le necessarie garanzie. Faremo un emendamento perché venga ribadito che debba essere comunque presentata una fideiussione per la gestione del post-mortem degli impianti. Questa è una problematica molto seria, come si è visto per la discarica di Pecol dei Lupi, ma è tanto vera per le discariche quanto per gli impianti fotovoltaici.

Siamo contrari anche all’Art. 80, perché non è accettabile che venga ancora una volta proposto di cortocircuitare il parere della Commissione Consiliare competente. Il Consiglio è l’organo legislatore primario, non è un fastidio per l’esecutivo. Proporremo l’abrogazione.

Non troviamo invece opportuno che al fine di attuare snellimenti normativi si elimini con gli Artt. 81-82 la redazione del Programma regionale degli interventi relativi a corsi d’acqua, opere idrauliche, dissesti franosi, difesa e conservazione delle coste, ecc. Se ci sono nuovi soggetti che hanno competenze che si sovrappongono sul tema, la problematica della pianificazione non può che aggravarsi: chi farà sintesi? Chi assicurerà la coerenza? Chi redigerà un piano integrato. Eliminare un programma è lecito, ma deve essere sostituito da un nuovo strumento di sintesi che non può essere annacquato in un amplissimo Programma, per giunta triennale, dei lavori pubblici. Più vengono ridotti i momenti di pianificazione organica più risulta difficile capire, se come purtroppo spesso accade le opere non vengono poi eseguite, cosa non abbia funzionato. Proporremo un emendamento.

Infine esprimiamo tutta la contrarietà all’Art. 87 che vede l’impiego di ulteriori risorse finanziarie pubbliche per agevolare il consumo di combustibili fossili. Le risorse andrebbero indirizzate in direzione contraria, per esempio, come andiamo ripetendo da tempo, redigendo il Bilancio energetico regionale. Proporremo l’abrogazione di questo articolo.

Questa DDL ci ha visti astenerci in commissione. Auspichiamo che vengano accolti i nostri emendamenti altrimenti esprimeremo un voto sfavorevole. Il contenuto di questo DDL è piuttosto ambivalente come accade quando la norma di fatto non è politica ma redatta in modo prettamente gestionale dalle direzioni centrali. Dov’è finita la politica?

Qui il testo fuoriuscito dalla Commissione del DDL 165 “Multisettoriale 2022”

Un ricordo di Pierluigi Di Piazza

“La scomparsa di Pierluigi Di Piazza lascia un vuoto profondo. È stato un interprete straordinario dell’impegno a difesa dei diritti civili e umani.
È stato tra i primi a comprendere la tragedia delle migrazioni dal Sud del Mondo e a insegnare a tutti il dovere dell’accoglienza e di non voltarsi dall’altra parte. Ha fatto del Centro Balducci di Zugliano un modello universale di accoglienza, pur nelle eccezionali difficoltà economiche.
Ebbi il privilegio, quando ero Rettore nel 2006, di conferirgli con queste motivazioni la laurea Honoris Causa in Economia della Solidarietà.
A noi che rimaniamo il compito di far crescere il suo insegnamento”. Così si è espresso il consigliere regionale Furio Honsell di Open Sinistra Fvg.

Depositata mozione sul tema dell’overshoot day

Questa mattina ho depositato in Consiglio regionale un’importante mozione sul tema dell’attivazione di iniziative di sensibilizzazione indirizzate alla cittadinanza regionale sul tema dell’Overshoot Day.
Ogni anno il Global Footprint Network – organizzazione internazionale no-profit impegnata nella promozione di stili di vita più sostenibili – misura l’Overshoot Day (in italiano “Giorno del superamento terrestre” o del “Sovrasfruttamento della Terra”) ovvero la data precisa in cui la domanda antropica di risorse in un dato anno supera ciò che la terra può rigenerare in quei dodici mesi. Nel 1972 l’Earth Overshoot Day era stato stimato attorno al 10 dicembre mentre nel corso del 2021 la data è stata anticipata al 21 luglio. Tutto ciò è drammatico”: così si espresso il consigliere regionale di Open Sinistra FVG Furio Honsell.
“Quest’anno la giornata del sovrasfruttamento terrestre per il nostro paese è stata stabilita per il 15 maggio. È necessaria una forte presa di posizione e volontà politica ed istituzionale volta ad una Transizione ecologica che metta l’individuo, la sua salute e la salvaguardia della vita e della biodiversità sulla Terra al primo posto, prevedendo un ampio coinvolgimento delle realtà associative afferenti al tema dell’emergenza climatica, degli enti locali e dei cittadini”: ha concluso Honsell.

Su mozione Honsell sull’autodeterminazione nel fine vita

Qui sotto il comunicato stampa a mia firma e di Raffaella Barbieri (Cellula Coscioni di Udine) sulla mozione che ho presentato stamani sul tema dell’autodeterminazione nel fine vita.
“Oggi ho presentato in Consiglio regionale una mozione che affronta il tema dell’autodeterminazione nel fine vita. La raccolta di oltre un milione di firme a cui ho partecipato anche in prima persona per l’indizione del referendum abrogativo richiedente la soppressione parziale dell’art. 579 del Codice penale è stata ritenuta inammissibile dalla Corte non per ragioni di merito ma per imperfetta formulazione del quesito. La Legge 219/2017, sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento (DAT), è stata una grande conquista per il nostro Paese, conseguita grazie anche ad autentici eroi civili come Beppino Englaro e il comportamento responsabile della città di Udine nel 2009. Rappresenta però solamente un primo passo verso l’affermazione del diritto ad una morte dignitosa e il rispetto delle volontà individuali”: così si esprime Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra FVG.
Prosegue Honsell: “La Sentenza della Corte Costituzionale, n. 249/20019, in riferimento al caso Cappato – Dj Fabo, ha introdotto il diritto ad accedere alla morte medicalmente assistita tramite suicidio assistito e ha stabilito una serie di azioni che anche le Regioni devono attuare al fine di dare concreta attuazione al dispositivo, in particolare in merito alle condizioni e alle modalità di esecuzione di tali procedure. Lo stesso Ministero della Salute è intervenuto sulla materia attraverso una nota indirizzata alla Conferenza Stato-Regioni in merito all’attivazione delle strutture regionali del SSN. Con questa mozione desideriamo impegnare la Giunta ad attivare una vasta campagna informativa relativamente alla legge 219/2017 e ai suoi strumenti, a predisporre tutte le procedure indicate dalla Corte Costituzionale”.
Raffaella Barbieri (Cellula Coscioni Udine) interviene sulla mozione: “Abbiamo richiesto a tutti i Comuni dell’ex provincia un accesso agli atti e abbiamo concluso una mappatura delle Disposizioni Anticipate di Trattamento depositate: prendendo ad esempio Udine che conta quasi 100.000 abitanti, abbiamo constatato che le Disposizioni depositate sono solo 523; questo ci appare strano considerando che quasi 30.000 persone in Regione hanno sottoscritto la richiesta di Referendum Eutanasia Legale e viste le continue richieste che riceviamo da parte di tante cittadine e cittadini sulle modalità di deposito”.
“Riteniamo che in Regione ci sia una scarsa informazione sul tema: molti Comuni nemmeno segnalano il servizio nei loro siti web ed in alcuni casi le informazioni non sono esaustive. Chiediamo pertanto alla Giunta Regionale di predisporre sul territorio una campagna informativa capillare per permettere alla popolazione di conoscere le modalità di accesso a questo servizio, nel frattempo ci stiamo muovendo per istituire uno sportello informativo rivolto ai cittadini. La campagna referendaria sull’Eutanasia Legale ha smosso le coscienze, è tempo che la politica regolamenti la tematica senza restringere diritti già acquistati con la sentenza della Corte Costituzionale del 2019. Appoggiamo pienamente la mozione presentata dal consigliere regionale Honsell. Il testamento biologico approvato nel 2017 è una conquista importante e permette di decidere i trattamenti sanitari ai quali essere o non essere sottoposti in caso di incapacità ad esprimere il proprio consenso, depositando il documento legale presso l’Ufficio di Stato Civile del proprio comune di residenza”: ha concluso Barbieri.