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Accoglienza Diffusa: scelte ideologiche prevalgono su necessità di dare risposte ai problemi concreti

Nelle ore in cui 177 persone sono tenute prigioniere all’interno della nave “Diciotti” per l’ossessione xenofoba del Ministro dell’Interno, il Sindaco di Udine stoppa le procedure di pagamento per le associazioni coinvolte nel progetto di accoglienza diffusa Aura dimostrando – ancora una volta – che tra le scelte ideologiche e la necessità di dare risposte concrete a problemi concreti sono le prime a prevalere.

Le scelte di Fontanini sono in perfetta continuità con quelle nazionali e regionali: appena oggi l’Assessore regionale Roberti – ad esempio – ci ha confermato la volontà di considerare come “soppressi” la Consulta Regionale sull’Immigrazione e il Tavolo regionale sulla protezione internazionale. Si tratta di scelte meschine e miopi, non solo vergognose sul piano etico ma anche inefficaci su quello amministrativo.

Il continuo tentativo di consolidare un clima ostile, di creare forme di separazione, di emarginare persone dimenticandosi che sono anch’esse fatte di sangue e carne come ciascuno di noi, il non pronunciare neppure una sillaba di umano dispiacere quando – come accaduto pochi giorni fa – un migrante forse più solo e debole di altri ha deciso di togliersi la vita ebbene, tutto questo è imperdonabile sempre, ma lo è ancora di più in politici che rivendicano sempre il loro essere “cristiani”.

Trovi il Sindaco Fontanini il tempo di leggersi l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco e mediti sul passaggio dedicato alla Terra quale unica patria dell’umanità.

Qui sotto l’articolo del Messaggero Veneto di ieri:

Qualche riflessione sulle dichiarazioni dell’Assessore Roberti su Cpr e accoglienza diffusa

L’Assessore Roberti oggi dichiara che sono molti i Sindaci della nostra Regione che desidererebbero avere un Cpr per i richiedenti asilo, ovvero una struttura “come il Coroneo” come ha spiegato in VI Commissione “i cittadini nemmeno si accorgeranno della loro esistenza”. Dichiara che non di carcere si tratterebbe ma allora perché ha utilizzato quell’immagine? Solo per fare sfoggio di un ampio immaginario? Open Sinistra FVG ne dubita, sono molte le esperienze invece di SPRAR e di accoglienza diffusa delle quali Sindaci e cittadini vanno orgogliosi. Noi pensiamo che di Sindaci che vogliano un centro di detenzione sul loro territorio ce ne siano ben pochi. Perché Roberti non fa i nomi se ce ne sono così tanti?

Roberti dichiara inoltre che i “Sindaci non sanno come gestire l’accoglienza diffusa”. Forse non ha mai guardato il “modello Trieste” che proprio nella sua città è riconosciuto in tutta Italia come percorso esemplare di inclusione.

Roberti dichiara inoltre “In 2 mesi abbiamo messo a posto delle cose come nei 5 anni precedenti non si era mai riusciti a fare”. Su questo invece ha ragione. Tanto odio razziale, tanta mancanza di umanità nel riferirsi ad una problematica epocale, tanta mancanza di sensibilità di fronte ai morti nel Mediterraneo, alcuni causati anche dal rifiuto di intervento italiano, sì questo non l’avevamo mai visto nei 5 anni precedenti. E penso che siano in molti come noi di Open Sinistra FVG che non avrebbero voluto mai vedere proposta ai nostri giovani questa educazione all’odio.

Invito personalmente l’Assessore Roberti ad una visita presso quei Sindaci e quei Comuni che l’assistenza diffusa la sanno fare con piena soddisfazione. Magari ci sarà l’occasione di fare proclami meno carichi di odio, dopo.

Immagine de Il Piccolo

Riduzione dei fondi per l’immigrazione: una campagna elettorale permanente

In sede di commissione consiliare abbiamo oggi iniziato a discutere le modifiche al programma annuale immigrazione deliberate dalla Giunta su proposta dell’Ass. Roberti. Il sentimento è di sconcerto per la lontananza tra l’enormità del tema e la pochezza della visione politica incarnata dall’assessore. Nessuna idea su come governare un processo epocale, nessuna consapevolezza della necessità che il nostro Paese e la nostra regione hanno di un flusso costante e coordinato di migranti, ma solo il desiderio di prolungare all’infinito la campagna elettorale sulle spalle di persone che soffrono e delle amministrazioni locali che cercano di dare risposte concrete a problemi concreti.

Molte delle voci previste per l’anno in corso vengono azzerate e questo non è solo uno schiaffo ad ogni strategia di integrazione ma anche un problema grosso per tutti quei comuni che stanno gestendo il fenomeno dell’immigrazione basando molte delle loro iniziative anche su risorse economiche che ora verranno meno. E di nuovo, le manchevolezze della politica finisco per essere scaricate sull’istituzione di front-office per definizione.

Secondo l’assessore l’unica soluzione che la Giunta ha in mente è attivare nuovi CIE mettendo assieme persone già espulse con persone ancora da identificare e creando una forma di detenzione incostituzionale per soggetti che – fino a prova contraria – non hanno compiuto reato alcuno. E tutto questo senza una qualche menzione, neppure retorica, alla quotidiana tragedia che si svolge sotto i nostri occhi nel Mediterraneo.

Giornata Mondiale del Rifugiato: una breve riflessione

In occasione di questa Giornata Mondiale del Rifugiato, penso sia doveroso, almeno per qualche istante, immedesimarsi in chi stia vivendo questa condizione. E non penso solamente a coloro che vinta la paura del diverso e del razzismo, che certamente subiranno, sono costretti a lasciare i propri cari e le cose che sono loro familiari, e partire verso un altrove a cercare sicurezza, dignità, futuro e speranza –  in una parola sola – rifugio. Penso anche a chi invece rimane. Madri, padri e familiari che trepideranno per loro e, troppo spesso, non ne avranno forse mai più notizia. Dobbiamo aver cura di chi si rifugia da noi anche nel nome delle loro madri e dei loro padri, di chi non ha potuto accompagnarli e ce li ha affidati, ogni giorno augurandosi che possano avere una vita migliore, in salvo.

A Udine nei 10 anni nei quali sono stato Sindaco della città, non solamente non abbiamo mai mandato via nessuno, ma abbiamo cercato di offrire a chi cercava rifugio a Udine dignità e futuro, come del resto a tutti gli altri che sono parte della nostra comunità. Abbiamo promosso progetti SPRAR per quasi un centinaio di persone, ospitato fino alla maggiore età ogni anno oltre 120 minori non accompagnati e abbiamo soprattutto avviato l’iniziativa di accoglienza diffusa AURA (Accoglienza Udine Rifugiati Richiedenti Asilo) in collaborazione con molte cooperative e associazioni per oltre 350 posti. Iniziative che, oggi, qualcuno che non mi rappresenta vorrebbe chiudere. Abbiamo anche dato a molte altre migliaia di persone, arrivate quando tutti gli altri posti erano già occupati, accoglienza dignitosa con la Croce Rossa alla Cavarzerani.

Provo orrore per la distinzione tra migranti non economici e migranti economici, che distingue tra i primi, forse meritevoli, e gli altri colpevoli di essere poveri. Forse sono tutti migranti ecologici, perché abbiamo reso questo pianeta meno abitabile.

Provo orrore in questi giorni per le dichiarazioni del vice-premier italiano Salvini, per la sua crudeltà nei confronti di chi si torva sulla nave Aquarius alla deriva nel Mediterraneo, per il suo gongolante cinismo. Provo orrore per la nave della marina americana che ha abbandonato in mare i corpi dei migranti morti annegati senza un gesto per le loro famiglie, perché una marina che ha dieci portaerei nucleari, non aveva delle celle frigorifere.

Provo paura che questo pensiero possa diffondersi e diventare dominante ora che viene legittimato così ad alto livello.

Penso invece come la filosofa francese Simone Weil: ““Tu non mi interessi” è qualcosa che nessuno può dire se non commettendo una crudeltà e ferendo la giustizia”. “Perché dalla più tenera infanzia sino alla tomba, in fondo al cuore di ogni essere umano, c’è qualcosa che malgrado tutti le esperienze dei crimini subiti, sofferti o osservati, si aspetta indomabilmente che gli si faccia del bene e non del male”.